No, anche se i fautori della linea del clamore avesseo ragione, il trasferimento di monsignor Balestrero da Roma a Bogotà non è stato rovinoso come le celebri defenestrazioni di Praga, alle quali abbiamo alluso con parte del supporto iconografico prescelto per questo servizio. Tutto sommato il giovane vice-ministro degli esteri vaticano è stato promosso al rango di arcivescvovo. Ma siccome il detto “promoveatur ut amoveatur” in Vaticano è di casa, lo usarono in tantissimi proprio per il prelato che venne sostituito da Balestrero, monsignor Parolin, nominato vescovo e spedito in Venezuela, a maggior ragione il “promoveatur ut amoveatur” sembra quello giusto per spiegare l’improvviso trasferimento di monsignor Balestrero, il più stretto del cardinal Bertone, arrivato al presitigioso invarico di vice ministro degli esteri appena nel 2009. Parolin poi non era considerato “in sintonia con Bertone”, questo di Balestrero non lo può dire proprio nessuno. Dunque…
Lascia dopo aver gestito dossier delicatissimi, come quello cinese ma soprattuto quello dello IOR. E’ lui che ha guidato la delegazione vaticana ai negoziati con Moneyval, è lui che ha difeso quello che alcuni hanno definito un arretramento sulla trasparenza. Ora che la guerra dello IOR sembra al calor bianco, e non solo perchè il neo presidente si occupa di fregate, lui per qualcuno viene promosso per essere rimosso dal cuore della stanza dei bottoni. A pochi giorni dalla fine del regno ratzingeriano.
Ma dietro questa notizia qualcuno con “orecchiese sensibili” assicura che la sua è soo la prima di una serie di “promozioni per rimuovere”. Cambiamenti rilevanti che dunque doverebbero rendere ancor più incandescenti i prossimi giorni.