Una nuova chiesa a Brancaccio. Era un progetto che stava a cuore a don Pino Puglisi. Il sogno del parroco del popoloso quartiere di Brancaccio fu spento dai colpi di pistola di quel 15 settembre del 1993. Adesso, a venti anni dall’uccisione di don Puglisi, il sogno del parroco di Brancaccio diverrà realtà grazie all’iniziativa dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati alla mafia.
Non è stato facile, ma alla fine la chiesa si farà su un terreno confiscato alla società del costruttore Giovanni Ienna, ritenuto vicino ai boss di Brancaccio Giuseppe e Filippo Graviano. Il bene confiscato verrà assegnato alla Curia vescovile e su quel terreno sorgerà una chiesa intitolata proprio a padre Puglisi.
Il progetto di una nuova chiesa a Brancaccio, come dicevamo, era il sogno di padre Puglisi, come hanno rivelato documenti inediti della sua corrispondenza privata scoperti dalla Curia. «Se ognuno fa qualcosa allora si può fare molto», ripeteva il sacerdote antimafia. E la chiesa ci sarà, e nello stesso anno in cui si completerà il percorso di beatificazione del sacerdote. Don Puglisi, infatti, sarà proclamato beato il prossimo 25 maggio.
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