Il panico si aggira felpato nei corridoi del San Raffaele. Che cosa si inventerà lo staff di avvocati del cavaliere per allungare i tempi processuali? Quali armi di dilazione di massa? Basteranno le sapide dichiarazioni del poeta Sandro Bondi che piange sulla patria calpestata e sulla santità dell’occhio silviesco? (Con l’occhio silviesco/ dal processo esco) O si inventeranno altro? Poeticamente, ovvio (Ancor soffre pel Duomo/ questo nostro pover’uomo). tanto per restare sulla rima alata. Tra gli infermieri circolano aneddoti illuminanti, tipo: un secondo dito nell’occhio. Stavolta non casuale da folla plaudente o da grillino impertinente, ma da medico sapiente. E si dice che esistano foto in pigiama a strisce.
Tra i magistrati, un po’ stanchi dalle certificazioni costanti di impedimento, circola anche l’ipotesi di una seduta con Silvio al buio. Di sera, due candele, occhio riposato. Oppure una bella udienza a Milanello, nella stessa sala delle conferenze stampa dove il Cav. ha violato il silenzio elettorale.
E se si provasse una delle cure di Scilipoti per farlo guarire? L’attesa si tinge di giallo.
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