Nel Pd i nodi vengono al pettine. Per esempio quello della Tav, faraonica opera inutile, difesa da un esercito armato come fosse in atto una guerra in Val Susa. Il Pd piemontese è schierato a favore, la base del Pd – c’è da giurarci – no.
La scintilla che ha fatto scoppiare la polemica è arrivata in giorno della grande manifestazione pacifica in Valle quando il sindaco di Bari, Michele Emiliano e la senatrice Laura Puppato hanno mostrato pubblicamente la loro contrarietà – in tempo di crisi – per un’opera del genere fatta contro un’intera popolazione.
Contro i due esponenti Pd era arrivato l’attacco del senatore piddino Stefano Esposito: «Puppato ed Emiliano hanno il diritto essere contrari alla Torino-Lione. Mi auguro che sappiano con certezza di che cosa stanno parlando. In ogni caso sono a loro completa disposizione per aiutarli ad approfondire e capire. Però mi sorge spontanea una domanda: come mai l’unica grande infrastruttura sulla quale esprimono la loro contrarietà è linea ferroviaria Torino-Lione? Come mai il Mose o la Napoli-Bari, grandi infrastrutture assai più costose della Torino-Lione non li vedono altrettanto impegnati?».
Sulla stessa linea il sindaco di Torino Piero Fassino e nella serata di ieri aveva commentato anche la segretaria del Pd torinese, Paola Bragantini, parlando di «atteggiamento offensivo da parte di Puppato ed Emiliano nei confronti degli amministratori piemontesi», e accusando i due No Tav del partito di Bersani di aver «cambiato idea per motivi di calcolo». Altri attacchi da Mercedes Bresso, ex presidente della Regione caduta anche per il fermo sì all’opera che vede la contrarietà della popolazione.
E oggi il sindaco di Bari, Michele Emiliano replica: «In Puglia ho sempre vinto – ha twittato direttamente a Esposito – nonostante la pena che i pugliesi provano per il Pd quando si incarna in uno come te. Mi hai rotto».
Caspita che toni.