Attacco hacker con ricatto alle e-mail di M5s

Decine e decine di caselle di posta spiate da mesi. Gli Hacker del Pd minacciano: è venuto il momento della resa dei conti. Ora fate quello che diciamo noi.

Attacco hacker con ricatto alle e-mail di M5s
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24 Aprile 2013 - 10.11


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Gli hacker hanno spiato per mesi le email di deputati e senatori. A rivelarlo il sito dell’Espresso. Le caselle di posta di decine di parlamentari italiani sono state segretamente violate e spiate per mesi da un gruppo di hacker, che ora escono allo scoperto. E da questa mattina iniziano a rilasciare online parte di queste corrispondenze. A essere colpiti, fino ad oggi a loro insaputa, sono una trentina di deputati e senatori del Movimento 5 stelle.

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Protagonista della violazione uno sconosciuto gruppo di persone che si autodefiniscono “hacker del Pd”([url”glihackerdelpd.bitbucket.org”]http://glihackerdelpd.bitbucket.org/[/url]), anche se non c’è nessuna prova che realmente abbiano qualcosa a che fare con il Partito democratico (che ovviamente non ne sa nulla.

Questo gruppo mette sul tavolo una trentina di caselle di mail dei parlamentari grillini. E in un inquietante video di presentazione spiega cosa intende farne.
«Vi abbiamo osservato per lungo tempo», recita il video, mentre scorrono le immagini degli attivisti e politici del Movimento 5 stelle.

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«Abbiamo studiato ogni vostra mossa…. E siamo rimasti delusi. Un movimento che poteva portare una speranza è finito per arricchire pochi. Promuovete la trasparenza… ma non la praticate in casa. È venuto il momento della resa dei conti. Abbiamo una copia di tutte le vostre email. Se non le volete vedere pubblicate dovete soddisfare alle nostre richieste. Le nostre richieste di trasparenza: la pubblicazione immediata di redditi e patrimoni di Giuseppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e dettaglio dei ricavi derivanti dal sito www.beppegrillo.it e correlati».

Il video prosegue spiegando che ogni settimana verranno pubblicate le caselle di posta elettronica di un deputato o senatore del Movimento 5 stelle. E che la pubblicazione sarà interrotta solo quando le richieste formulate saranno soddisfatte.

Insomma, spiega l’Espresso, un incredibile ricatto e un attacco frontale al M5S in nome di una presunta necessità di trasparenza. Dalla conversazione che l’Espresso ha avuto con questi hacker è evidente che si sta parlando di una enorme quantità di email, caselle di posta personale di attivisti e rappresentanti del M5S che sono state bucate e scaricate in massa.

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Caselle a cui molto probabilmente gli hacker hanno avuto accesso per mesi, almeno dallo scorso novembre, e in cui hanno continuato ad entrare fino a pochi giorni fa.

E ovviamente l’impatto della violazione, trattandosi di mail, è sempre più ampia del singolo target. Perché lì si trovano anche messaggi ricevuti da altri esponenti politici o contatti dei titolari della casella. Questa mattina è stato messo online un link contenente le mail della casella di posta di Giulia
Sarti, deputata ventiseienne del M5S, capolista grillina per l’Emilia-Romagna. A essere colpito è stato il suo account personale di web mail.

Si sta parlando di migliaia di corrispondenze, per un totale di circa 1,2 Gigabyte di spazio, che vanno molto indietro nel tempo, e che sicuramente coprono tutto il 2012 per arrivare alle ultime settimane. E che contengono anche tutte le discussioni interne e i mal di pancia del Movimento 5 stelle, e in particolare del vivace gruppo emiliano, più volte alla ribalta della cronaca per i dissensi e le polemiche con le posizioni “ufficiali” del movimento. Ma anche numeri di telefono, dati sensibili e privati di decine di persone in contatto con la grillina o gli altri attivisti.

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Inoltre, siamo di fronte a una Waterloo dal punto di vista della cyber sicurezza del Movimento 5 stelle. Non eè ancora chiaro come abbiano fatto gli hacker a violare così’ tante caselle di posta, in particolare account Gmail, Hotmail e via dicendo, usati dai politici per gestire la loro attività. Non è banale accedere a questo tipo di mail se protette con buone password. A meno che la violazione non sia avvenuta da qualche altra parte, magari proprio su un server che ospita gruppi di discussione e coordinamento del movimento, e da lì si siano ricavate le credenziali per altri accessi.

I suoi membri dicono di voler colpire Grillo e Casaleggio perchè «loro sono scesi nel nostro territorio, il cyberspazio, e hanno provato a usare le masse per i loro fini sfruttando le caratteristiche della rete. Ora dovranno venire allo scoperto. Chi di trasparenza ferisce, di trasparenza perisce».
Dicono di essere pronti a rilasciare online, ogni settimana, un blocco di mail di una nuova casella. E concludono promettendo fuochi d’artificio.

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