Spari a Palazzo Chigi: feriti due carabinieri

Un uomo ha sparato contro due carabinieri davanti a palazzo Chigi. Uno è grave in prognosi riservata, l'altro ferito alla gamba non è in pericolo di vita.

Spari a Palazzo Chigi: feriti due carabinieri
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28 Aprile 2013 - 12.34


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Una sparatoria o forse un attentato. Mentre il governo giurava, davanti a palazzo Chigi, in piazza Colonna, si sono uditi otto colpi di pistola. Ci sono due carabinieri feriti: uno, il brigadiere, è grave con una ferita al collo e l’altro, un appuntato, ha riportato una ferita alla gamba, ma non sono in pericolo di vita.

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È stato già arrestato lo sparatore Luigi Preiti, un disoccupato calabrese di Rosarno nato nel 1967, e residente in Piemonte. Dalle prime testimonianze sembra che non si tratti di uno squilibrato come era stato affermato in un primo momento. Si tratta di una persona normale, caduta in un vortice di disperazione personale dopo il divorzio, la perdita del lavoro e l’accumulo di molti debiti per gioco.

Secondo la ricostruzione l’uomo è rimasto ferito durante una colluttazione con le forze dell’ordine, ma non colpito da un’arma da fuoco. L’uomo fermato non ha precedenti penali e avrebbe agito da solo. Secondo alcune testimonianze l’attentatore, subito dopo essere stato bloccato avrebbe detto ai carabinieri: “Per favore sparatemi, ammazzatemi voi”.

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È scattato lo stato di “massima allerta” sul piazzale antistante il Quirinale dove le forze dell’ordine hanno iniziato a far defluire la folla dopo la sparatoria. La misura, secondo uno degli agenti in forza davanti al Quirinale, sarebbe dovuta alla possibilità che ci sia in circolazione un uomo armato.

La ricostruzione – Stando alle prime testimonianze lo sparatore sarebbe una persona in giacca e cravatta che ha attraversato la piazza e arrivato in prossimità dei carabinieri ha sparato a bruciapelo e poi ha tentato la fuga. È stato ferito e bloccato. Secondo le prime ipotesi lo sparatore, un italiano, sarebbe uno squilibrato. C’è anche una donna incinta tra le persone ferite. La passante è stata ferita di striscio da un proiettile, non sarebbe in pericolo di vita ed è stata soccorsa dal 118 e trasportata in ospedale.

Sgomento sul volto dei ministri – I volti dei nuovi ministri sono passati dalla gioia, all’incredulità poi allo sgomento appena appresa la notizia della sparatoria. Alcuni ministri hanno già lasciato il Qirinale dopo la cerimonia del giuramento. Alcuni esponenti del nuovo governo sono rimasti a colloquio con il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo la sparatoria. Al Quirinale non c’è stata alcuna disposizione per non far uscire i ministri, ma con ogni probabilità di quanto accaduto gli esponenti del governo ne hanno parlato con Napolitano.

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La testimonianza di un fotografo – «Ho sentito gli spari, sono uscito fuori è ho visto un carabiniere del battaglione che fa ordine pubblico a terra con tanto sangue che gli usciva dalla testa». A raccontarlo è un fotografo, Carlo Lannutti, che era nella sala stampa di Palazzo Chigi. «Poi ho visto una persona che è stata fermata – ha aggiunto – sembrava ben vestito, mi sembra che avesse anche una giacca».

Danna incinta leggermente ferita. E’ stata ferita da una scheggia,
probabilmente non da un proiettile, la donna soccorsa dal 118 a
palazzo Chigi subito dopo la sparatoria. Si tratta di una donna
incinta, che passava di lì con il marito e un altro figlio.
Durante gli spari i tre sono caduti in terra ferendosi
lievemente.

M5s condanna la violenza – «A nome di tutti i parlamentari del
Movimento 5 Stelle esprimiamo la nostra ferma condanna per il
folle gesto di violenza perpetrato poco fa davanti a Palazzo
Chigi ed esprimiamo tutta la nostra solidarietà umana e civile
ai tre Carabinieri in servizio ed al passante feriti. La
democrazia non accetta violenza». È quanto si legge in una
nota congiunta dei capigruppo del M5s Roberta Lombardi e Vito
Crimi a proposito della sparatoria a Palazzo Chigi.

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Grasso: manteniamo la calma. Ieri un carabiniere ucciso,oggi due
feriti: la mia gratitudine e solidarietà per loro e per
l’Arma. Manteniamo la calma, rispondiamo coi fatti”. Queste le parole del
presidente del Senato, Piero Grasso.

Rafforzate le misure di sicurezza a Roma. Innalzate le misure di sicurezza
nelle sedi istituzionali dopo la sparatoria a palazzo Chigi.
Secondo quanto si apprende, la vigilanza è stata rafforzata dal
questore di Roma Fulvio Della Rocca d’intesa con le altre forze
di polizia, oltre che a palazzo Chigi, anche su Quirinale,
Camera e Senato e altre sedi di rappresentanza.

Chi sono i carabinieri feriti. I carabinieri feriti dall’attentatore
davanti a Palazzo Chigi sono il brigadiere Giuseppe Giangrande,
di 50 anni, e il carabiniere scelto Francesco Negri, di 30. Sia
il brigadiere sia l’appuntato sono effettivi al Battaglione
Toscana.

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Lesione della colonna vertebrale cervicale. Questo dice il primo bollettino Medico che descrive le condizioni di Giuseppe Giangrande, il brigadiere ricoverato al Policlinico Umberto I di Roma.

Un “danno midollare importante”.
Questo l’esito dell’intervento chirurgico su Giuseppe Giangrande
all’Umberto I. La prognosi resta riservata ‘per 72 ore quoad
vitam’, cioe’ per sapere se sopravvivera’. Lo ha detto il
direttore del Dea del Policlinico Umberto I, Claudio Modini.La prognosi resta riservata. «La prognosi non è riservata e le condizioni sono migliori» per Francesco Negri.

La condanna di Beppe Grillo. “C’è stato un attentato ai carabinieri davanti a Palazzo Chigi. Vorrei innanzitutto manifestare
la mia solidarietà ai carabinieri, alle forze dell’ordine e ai
parenti del carabiniere ferito gravemente. Ci discostiamo da questa onda che spero finisca lì perché il
nostro MoVimento non è assolutamente violento. Noi raccogliamo firme
ai banchetti, facciamo referendum e leggi popolari. Piena solidarietà
alle forze dell’ordine e speriamo che sia un episodio isolato e
rimanga tale”.

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Preiti disperato in cerca di lavoro. Preiti disperato aveva iniziato
a girare da qualche tempo in tutta Italia in cerca di lavoro,
dopo la separazione dalla moglie provocata da problemi
economici, Luigi Preiti, l’uomo che ha sparato stamattina
davanti a Palazzo Chigi. Preiti non si rassegnava alla sua condizione di disoccupato e
questo lo aveva portato negli ultimi tempi a cercare dappertutto
occasioni lavoro, senza però riuscirci. Situazione che aveva
accentuato fortemente la sua condizione di disagio.

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