I cittadini riuniti in una azione giudiziaria comune potranno chiedere i danni per l’acqua inquinata presente nei rubinetti. La prima class action
italiana è stata ammessa dal tribunale di Roma, che ha dato il
via libera al ricorso presentato da Italia dei Valori,
Federconsumatori, Arco Consumatori e Lega Consumatori per
l’acqua inquinata nelle tubature dei comuni del Basso Molise, a
Natale 2010. A causa della presenza di trialometani nell’invaso
del Liscione, 80 mila persone dei centri costieri del Molise
furono costretti a poter non utilizzare l’acqua delle tubature
per diverse settimane. L’azione giudiziaria ammessa
riguarda i comuni di Montenero di Bisaccia e di Petacciato, in
provincia di Campobasso, che dovranno risarcire i danni ai
cittadini che hanno già aderito al ricorso e quelli che lo
faranno nei prossimi otto mesi. “Alla fine – sostiene
l’avvocato Domenico De Angelis – saranno migliaia le richieste,
in attesa che il tribunale, nell’udienza fissata a Marzo 2014,
stabilisca la somma da risarcire. La cosa fondamentale – ha
concluso il legale – è che da oggi chi gestisce questo bene
pubblico non può permettersi errori”.
Acqua inquinata, prima class action in Italia
Ammessa dal tribunale di Roma azione di cittadini del Basso Molise per l'acqua malsana uscita dai rubinetti. Riguarda 80mila persone.
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6 Maggio 2013 - 20.11
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