Fabrizio Cicchitto.
“Con Giulio Andreotti muore una
personalita’ che, nel bene e nel male, ha espresso lo spirito
piu’ profondo della Dc”. E Fabrizio Cicchitto spiega che “per
lui la mediazione era l’essenza della politica e andava
esercitata con tutti, dal Pci ai grandi gruppi
economico-finanziari, agli alleati politici fino anche – si
legge in una nota dell’ex capogruppo Pdl alla Camera – alla
mafia tradizionale, mentre invece – e’ il distinguo di
Cicchitto – condusse una lotta senza quartiere contro quella
corleonese”.
Pierferdinando Casini. “Ricordo con amicizia e commozione il
senatore a vita Giulio Andreotti. Sono certo che la storia
dara’ di questo Uomo di Stato un giudizio piu’ pacato e serio
dell’opinione che gli hanno riservato in vita i suoi tanti
detrattori”.
Il presidente dei senatori del Pdl, Renato
Schifani.
“Con la morte di Giulio Andreotti scompare
un simbolo della nostra vita democratica. Un uomo che e’ stato
capace, con alto senso dello Stato e con un’intelligenza non
comune, di segnare tanti momenti fondamentali delle nostre
istituzioni. Sono vicino ai suoi familiari in questo momento di
dolore, anche a nome di tutti i senatori del Popolo della
Liberta’”.
Paolo Cirino Pomicino.
“E’ stato un pezzo della politica italiana- ha detto ancora-
Andreotti con Moro, Fanfani e De Gasperi e’ stato l’artefice
della ricostruzione del Paese, al di la’ delle mille critiche
rivolte al proprio interno, aveva un prestigio internazionale che
raramente uomini politici hanno avuto”. Parlando di Andreotti e
Moro, Pomicino ha ricordato che “primo sostenitore di Andreotti
era Moro e primo sostenitore di Moro era Andreotti”. Qualche
tempo fa l’ultimo incontro “nel suo studio a Palazzo Madama. A
Giulio davo del ‘lei’, avevamo tanti anni di differenza”.
”Un grande uomo che mi ha insegnato
tanto. Solo chi gli e’ stato davvero a fianco ha potuto capire l’uomo,
non solo il politico”. Lo dice all’Adnkronos Patrizia Chilelli,
storica segretaria del presidente Giulio Andreotti, al suo fianco dal
1989.