Il senatore a vita, simbolo della Democrazia Cristiana, si è spento nella sua abitazione di Roma. Amato e odiato: una figura controversa. Giulio Andreotti è morto oggi alle 12 e 25. Lo hanno reso noto i suoi familiari. Aveva 94 anni.
Protagonista della vita politica italiana della seconda metà del XX secolo, è stato tra gli uomini più importanti della Dc. Sette volte presidente del Consiglio, ha guidato anche i il governo di “solidarietà nazionale” durante il rapimento di Aldo Moro (1978-1979), e il governo della “non-sfiducia” (1976-1977), con la prima donna-ministro, Tina Anselmi, ministro del Lavoro. Numerossisimi i suoi incarichi di governo come ministro.
La sua carriera inizia già alla fine della Seconda Guerra Mondiale, quando al seguito di Alcide De Gasperi diventa membro della Costituente nel 1946. Un personaggio controverso, tirato in ballo in inchieste su Cosa Nostra e sul delitto Pecorelli. Oltre che sulle vicende del Golpe Borghese e della P2. Domani i funerali a Roma
I funerali di Andreotti si terranno domani pomeriggio nella capitale.
Pochi giorni fa le ultime accuse di Leoluca Orlando: Aveva detto il sindaco di Palermo solo lo scorso 1 maggio: “Io so che l’uccisione di Mattarella non sarebbe stata possibile senza il consenso della corrente andreottiana della Dc, senza il consenso dei Salvo e di Ciancimino. Lo so, ma non ho le prove – ha affermato Orlando – Lo so e rivendico il mio diritto e il mio dovere di dirlo anche se non ho le prove. Piersanti è stato un vero professionista dell’antimafia perché ha unito alla tensione etica e morale la competenza tecnica e la visione politica. Di professionisti dell’antimafia come lui la Sicilia ha ancora bisogno”.
[url”La biografia di Giulio Andreotti”]https://it.wikipedia.org/wiki/Giulio_Andreotti[/url]