Scuola, al via le contestate prove Invalsi

Prima giorno per i test Invalsi e primo giorno di sciopero del personale scolastico. Proteste a Roma davanti al Miur.

Scuola, al via le contestate prove Invalsi
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7 Maggio 2013 - 15.33


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«No ai quiz Invalsi»: recita così lo striscione srotolato stamani dai Cobas davanti al ministero dell’Istruzione per rendere esplicito il loro dissenso rispetto a quello che definiscono “un rito distruttivo” e l’Unione degli Studenti ha annunciato il boicottaggio dei test lasciando in bianco le prove.

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Intanto, nelle aule di tutta Italia una prima tranche di alunni (quelli della primaria) ha affrontato le prove messe a punto dall’Istituto di valutazione per accertare il livello di apprendimento in matematica e italiano. In tutto sono oltre due milioni – 2.259.766 per l’esattezza – gli studenti che a maggio si cimenteranno con i quesiti Invalsi: nelle classi II della scuola primaria 559.313, nelle classi V sempre della primaria 557.566, nelle classi I della secondaria di primo grado 589.843 e nelle classi II della secondaria di primo grado 553.044.

Oggi è stato il turno degli alunni delle scuole primarie (II e V elementare), per proseguire il 14 con i ragazzi delle secondarie di primo grado (I media) e il 16 maggio per i giovani della scuola secondaria di secondo grado; infine, il 17 giugno, circa 600mila studenti dovranno affrontare la prova inserita all’interno dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione (licenza media), prova che vale un sesto del voto d’esame complessivo.

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I tets sono organizzati in 20 domande per le elementari (a disposizione 45 minuti), 30-35 per le medie (un’ora e 15 minuti) e 50 per le superiori (un’ora e mezza). Le prove – spiega l’Invalsi – vengono restituite a tutte le scuole, cui forniscono un punto di riferimento per confrontare le proprie classi col resto del sistema scolastico.

Intanto in molte scuole i test sono stati bloccati dai Cobas. «In migliaia di classi delle elementari – si legge in una nota – le prove sono saltate, grazie allo sciopero di tanti docenti ed Ata ma anche alla sacrosanta decisione di molti genitori di tenere i figli a casa, evitando loro l’umiliante e distruttiva pratica quizzarola», riferisce il portavoce nazionale del sindacato, Piero Bernocchi, ricordando che oggi era il primo dei tre giorni di sciopero.

«Malgrado i pesanti interventi di molti presidi e degli invalsiani – sottolinea Bernocchi – nonostante le pressioni su docenti e Ata perché si piegassero alla presunta obbligatorietà dei quiz Invalsi e gli illegali tentativi di sostituzione del personale in sciopero o di “riorganizzazione” del servizio, tradotta ammassando intere classi in un’aula per imporre gli indovinelli, la lotta contro la scuola-quiz e la scuola-miseria è oggi partita bene».

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Durante lo sciopero si sono svolte iniziative in molte città.

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