Il processo infinito per i diritti tv

I giudici di Milano hanno confermato la condanna a 4 anni per Berlusconi. Tra vari slittamenti e rinvii arriva la sentenza dopo 10 anni.

Il processo infinito per i diritti tv
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8 Maggio 2013 - 19.41


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Quasi 10 anni di indagini. Un’udienza preliminare convocata e continuamente aggiornata di mese in mese fino ai rinvii a giudizio nel 2006. Per il primo grado quasi 6 anni di processo a singhiozzo tra richieste di ricusazione avanzate dai legali e l’istanza di astensione presentata dal giudice. E ancora slittamenti dovuti al Lodo Alfano e al conseguente ricorso alla Consulta, richiesta di trasferimento del procedimento a Brescia, legittimi impedimenti di Silvio Berlusconi, cambi di capi d’imputazione.

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Simile la situazione per l’appello tormentato da legittimi impedimenti per malattia dell’ex premier, per la campagna elettorale, per l’elezione del Capo dello Stato e la nomina del Governo. IL tutto per altri 5 mesi. Un vero e proprio percorso a ostacoli che ha portato oggi alla sentenza di secondo grado.

Queste le tappe principali

– 13 Giugno 2003: Su alcuni quotidiani esce l’indiscrezione di un’inchiesta aperta dalla procura di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi nata da un’altra indagine, quella sul comparto estero di Fininvest. I Pm Fabio De Pasquale e Alfredo Robledo “Non confermano né smentiscono”. Nei giorni seguenti si avrà la conferma che l’indagine c’è e che già nel maggio era stata richiesta una rogatoria urgente negli Usa. La rogatoria sarà poi bloccata dal ministro della giustizia Roberto Castelli.

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– 7 luglio 2004: Anche Marina e Piersilvio Berlusconi risultano indagati fra gli altri col padre Silvio, il presidente Mediaset Fedele Confalonieri, l’ex responsabile del settore estero Fininvest Giorgio Vanoni e ancora l’ex responsabile di Fininvest Service in Svizzera Candia Camaggi e il presidente di Arner Bank Paolo Del Bue.

– 13 luglio 2004: I militari del Nucleo Provinciale della Gdf di Milano perquisiscono gli uffici Mediaset.

– 30 luglio 2004: Il Gip Maurizio Grigo concede la proroga delle indagini. – 24 maggio 2005: L’inizio dell’udienza preliminare viene fissato per il 28 ottobre.

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– 26 ottobre 2005: I legali Mediaset chiedono il trasferimento a Brescia. A Milano ci sono “64 magistrati possessori di azioni Mediaset che potrebbero figurare come parti offese”.

– 28 ottobre: l’udienza preliminare per 14 indagati viene subito rinviata perché i Pm hanno depositato documentazione oltre il termine previsto. Diventa pubblico nel frattempo che le indagini sono state aperte nel 2001 e che i reati ipotizzati partono dal 1988.

– 7 novembre 2005: Inizia l’udienza preliminare

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– 11 novembre 2005: Il Gup Paparella respinge la richiesta di trasferimento a Brescia.

– 12 maggio 2006: Dopo altri tre aggiornamenti dell’udienza preliminare, il Pm De Pasquale chiede il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi e altre 11 persone. Chiede anche di affrettare i tempi “per il pericolo prescrizione. Non è colpa nostra se le indagini sono durate 4 anni”.

– 29 maggio 2006: Il legale di Silvio Berlusconi Nicolò Ghedini chiede di non processare il proprio assistito: “Si è dimesso il 26 gennaio 2004 dalle sue cariche in Mediaset e non ci sono testimonianze o documenti che comprovano le accuse”.

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– 7 luglio 2006: Il Gup Paparella rinvia a giudizio Silvio Berlusconi per falso in bilancio, appropriazione indebita e frode fiscale. A giudizio altri 12 fra i quali Confalonieri.

– 21 novembre 2006: inizia il processo

– 30 novembre: Il Gup dispone l’archiviazione per Marina e Pier Silvio Berlusconi.

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– 15 gennaio 2007: Vengono dichiarati prescritti i reati fino al 1999.

– 26 gennaio 2007: Il processo resta a Milano. Lo decidono i giudici della prima sezione penale respingendo la richiesta di trasferimento a Brescia.

– 19 novembre 2007: Scatta per Berlusconi la prescrizione per il falso in bilancio resta quella di aver evaso il fisco.

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– 26 settembre 2008: Processo sospeso. I giudici accolgono l’eccezione di costituzionalità del Lodo Alfano e inviano gli atti alla Consulta.

– 26 ottobre 2009: Viene fissata al 3 novembre la riapertura del processo sospeso in seguito all’approvazione del Lodo Alfano poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta.

– 16 novembre 2009: Si riapre il processo e viene subito rinviato per legittimo impedimento del Cavaliere

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– 12 aprile 2010: il Pm De Pasquale chiede di andare avanti col processo il sabato e la domenica per evitare gli impedimenti del premier.

– 19 aprile 2010: Nuova richiesta dei giudici alla Consulta sulla costituzionalità delle legge sul legittimo impedimento.

– 28 febbraio 2011: il processo riprende e viene rinviato ad aprile. La difese chiede udienze solo il lunedì. Berlusconi, che non si è mai presentato in aula viene dichiarato “contumace”.

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– 11 aprile 2011: Berlusconi si presenta in aula e a De Pasquale dice “lei e’ il Pm cattivo”.

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