È assolutamente normale che ci si incontri. Quest’anno c’è un nuovo Papa a Roma e un nuovo Papa in Egitto. La prima storica visita avvenne con il nostro Papa Shenouda III, giusto 40 anni fa a Roma. Poi fu la volta di Giovanni Paolo II al Cairo, nel 2000. Questo è il terzo passo. Penso che sia un incontro molto importante per entrambe le nostre Chiese. La mia è una visita di amore, di carità fraterna, e sarà un contributo all’unità dei cristiani.
L’ecumenismo, l’unità dei cristiani, sono temi che da sempre Le stanno molto a cuore.Certo. Per tutti le Chiese, c’è un solo Gesù Cristo, una sola Bibbia, un unico Regno dei Cieli. Questi sono i 3 pilastri, le 3 basi comuni della nostra unità. Tutti speriamo nell’unità delle Chiese. E per raggiungerla, abbiamo due strumenti: il dialogo teologico e concreti gesti di carità fraterna fra tutte le nostre Chiese.
Santità, Lei recentemente ha affermato che la Rivoluzione di 2 anni fa, che ha deposto il regime di Mubarak, è stata un momento storico di svolta, specialmente per i giovani. Tuttavia, dopo l’ascesa al potere dei Fratelli Musulmani, molti cristiani d’Egitto affermano che le loro condizioni sono molto peggiorate.Vede, l’ultima Rivoluzione egiziana ha abbattuto il tabù della paura. E questo è un bene. Ma allo stesso tempo, ha anche intaccato seriamente il rispetto reciproco. Del resto, dopo ogni Rivoluzione, c’è sempre un periodo di grande instabilità. Ed quello che vediamo oggi in Egitto. Ma passerà presto, entro pochi mesi. Sono convinto che l’economia e l’intera società egiziana si stanno rimettendo in marcia, e torneranno stabilità e sviluppo.
Santità, Lei è a capo della più antica e più importante comunità cristiana del mondo arabo. I copti sono almeno 13 milioni in Egitto. Ritiene che oggi ci siano le condizioni per ottenere per voi cristiani gli stessi diritti, le stesse opportunità garantite finora solo alla maggioranza islamica del paese?Non c’è dubbio. Uno Stato laico è nell’interesse della maggioranza dei musulmani e di tutti i cristiani. Noi sosteniamo con forza la separazione fra Stato e religione. Del resto, basta leggere la storia dell’Egitto per capire che il popolo egiziano non ha mai accettato uno Stato teocratico. La stragrande maggioranza degli egiziani oggi vuole costruire il proprio futuro all’interno di uno Stato laico e moderno. E vedrete che ci riusciremo.