Quando è cominciato tutto questo? Difficile dirlo. E’ un lento, cupio dissolvi dello spirito, dell’animo umano. E’ una vera e propria cultura dell’odio. Siamo nella merda e allora dobbiamo prendercela con il Potere. Poi con il sottopotere. POi con le elites. Poi con chi li conosce. Poi con i loro parenti. Ma non c’è traccia di moralità nell’assalto alla Casta, con la patetica storia dei rimborsi da restituire, per “diversità”, e poi…
L’errore non è che qualcuno dica “io i rimborsi me li tengo”, l’errore è aver annunciato di volerci rinunciare. Perché quei rimborsi sarebbero sperpero.
Questa è la fine miserevole di una questione, quella morale, che è stata giusta, ma che io non ho mai condiviso. La questione non era morale, era politica. E tale è rimasta. Invece chi soffia sul fuoco dell’odio fa di ogni erba un fascio: “sono tutti ladri, tutti corrotti!”. E arriviamo a quello che va a sparare a Palazzo Chigi, all’assalto a chi ha presentato uno scontrino per un libro a rimborso politico elettorale. E l’odio si diffonde, tutto si spiega odiando, si dice odiando, si rivendica odiando. E poi magari si butta dell’acido in faccia a una signora, o si insulta orrendamente un ministro perché nata in Africa, o per apparire “giornalisti veri” gli si chiede se davvero abbia 38 fratelli! Basta!
Qui abbiamo scritto con la dovuta chiarezza su Grillo e lo ius sanguinis. Questo ci interessa dire, questa è una questione politica.
Il grande problema della II Repubblica è quello di aver azzerato l’idea di classe dirigente. Chiunque va bene. E così affoghiamo nel moralismo e votiamo per Silvio.
“Oggi si sente montare un odio sospetto, che obbliga alla reazione.Questo stato di cose comincia a fare paura, deve fare paura. Tanto che se la politica in questo paese si riorganizzasse davvero sulla base di due nuove categorie, da una parte gli impresentabili e dall’altra i superiori, io con le lacrime agli occhi mi schiererei dalla parte degli impresentabili.
Perché? Perché vorrei liberarmene, non finire in mani ancora peggiori.
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