Economist: Letta è nelle mani di Silvio, ma Silvio nelle mani di Ruby

Il settimanale inglese racconta la nostra politica: Berlusconi è allo stesso tempo potente e vulnerabile.

Economist: Letta è nelle mani di Silvio, ma Silvio nelle mani di Ruby
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16 Maggio 2013 - 21.55


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“Silvio è tornato”. Questo il titolo dell'[url”articolo che L’Economist”]http://www.economist.com/news/europe/21578114-how-silvio-berlusconi-once-powerful-and-highly-vulnerable-silvios-back[/url] dedica alla rinnovata centralità sulla scena politica italiana di Silvio Berlusconi, definito «allo stesso tempo potente e molto vulnerabile». L’ex premier, scrive il settimanale, “di fatto non è più in carica. Tuttavia ancora una volta controlla l’Italia”.

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Ancora una volta la politica italiana e il Cavaliere finiscono sulle pagine della stampa internazionale, ma a farne le spese è la sempre, o quasi, la credibilità e l’immagine dell’Italia all’estero. Il settimanale inglese parte dalla cronaca degli ultimi giorni: il processo Ruby e il caso Lavitola. “Silvio Berlusconi ha avuto un incontro con la giustizia a Roma”, dove la Procura sta indagando sull’estorsione compiuta ai suoi danni dal giornalista Valter Lavitola, “(prima che vicenda del Bunga Bunga raggiungesse le stanze della sua casa milanese)”. E poi giù a descrivere l’ultima udienza di Milano con la requisitoria di Ilda Boccassini sulle serate di Arcore.

L’Economist sottolinea come in molti casi il Cavaliere sia già stato assolto o addirittura “graziato”, nonostante le prove trovate a suo carico. “In due (casi), l’illecito di cui era accusato ha cessato di essere un reato (a causa della legislazione dal suo stesso governo). In sei, le accuse sono decadute a causa di alcune limitazioni”, si legge nell’articolo “Silvio’s back”.

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Il caso della giovane marocchina, all’epoca dei fatti ancora minorenne, però è ancora una minaccia per Berlusconi, perché, si legge “anche un futuro governo Berlusconi è improbabile che legalizzi” i pagamenti in ambito di prostituzione minorile. “La prescrizione non entrerà in vigore almeno fino al 2019. E nel frattempo la condanna di Berlusconi in un altro processo per frode fiscale (caso Mediaset – ndr) potrebbe diventare definitivo”. Tutto ciò che rimane è il ricorso alla Corte suprema. E qui un affondo alla giustizia nostrana: “I giudici italiani raramente mandano in carcere persone di età superiore ai 70”.

Berlusconi, sulla carta, è un senatore come molti altri, anche se è stato condannato in appello all’interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. In realtà, scrive il settimanale, il Cav ha ancora molto controllo e potere sulla politica italiana. Si legge: “La nuova coalizione destra-sinistra di Enrico Letta dipende dai movimenti del Popolo della Libertà (Pdl) per la sua sopravvivenza. L’ex primo ministro ha negato che si opporrà alla coalizione. Questo è credibile, in quanto il risultato sarebbe probabilmente un’elezione inconcludente come quella di febbraio che ha portato all’unione innaturale presieduta dal signor Letta presiede. In un sondaggio del 10 maggio ha preso quasi quattro punti di vantaggio sul Partito Democratico del signor Letta, che è ancora una volta allo sbando”.

E poi la frecciatina finale: “Ogni volta che Berlusconi ha bisogno di un pretesto per far cadere il governo, ne trova uno. Ha dato il suo sostegno al nuovo governo scambiandolo” con la soppressione dell’Imu e il rimborso dell’importo delle scorso anno, “qualcosa – si legge – che il governo difficilmente può permettersi. Il Sig. Letta ha promesso di sospendere i pagamenti fino all’autunno, ma non abolirà la tassa, e figuriamoci se restituirà ciò che è stato già pagato. Così si sta camminando sul filo di un rasoio. E all’altro capo c’è Berlusconi”.

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