Istituire al più presto il reato di tortura, nella cui fattispecie rientrano anche i casi di ordine pubblico mal gestito e di fermati che muoiono nelle mani dei tutori dell’ordine che dovrebbero garantirne invece la piena incolumità. È questa l’iniziativa sollecitata da Luigi Manconi, senatore del Pd e segretario dell’associazione A Buon Diritto. Il parlamentare, presidente tra l’altro della Commissione Diritti Umani, ha già provveduto a presentare un ddl a palazzo Madama su questi temi che presto verrà discusso in commissione Giustizia.
Manconi ha incontrato stamane il presidente della Camera Laura Boldrini insieme ai familiari di alcune vittime come Stefano Cucchi, morto agli arresti nel ramo penitenziario dell’ospedale Pertini di Roma; Dino Budroni ucciso da un colpo di pistola sul raccordo anulare di Roma durante un inseguimento; Francesco Mastrogiovanni, deceduto in un manicomio nel luglio 2009 dopo essere stato legato nel letto di contenzione per 90 ore; Michele Ferrulli, morto mentre la polizia lo arrestava nel giugno 2011.
«Vogliamo sollecitare – ha detto Manconi ai giornalisti – l’attenzione della politica su una questione molto importante come quella di vittime delle vicende giudiziarie che hanno subito maltrattamenti durante il fermo in carcere o in caserma. Da Laura Boldrini abbiamo avuto una risposta estremamente
positiva annunciando la propria partecipazione ad un’iniziativa per l’introduzione del reato di tortura».
Ilaria Cucchi, sorella di Stefano ha detto che Boldrini «ha mostrato grande sensibilità ai temi che le sono stati sottoposti. La terza carica dello Stato ci ha restituito uno spiraglio di speranza», ha concluso.
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