Restano gravissime, fra la vita e la morte, le condizioni della donna di 27 anni, di nazionalità albanese, trovata in fin di vita dalla Polizia, ieri sera, chiusa in un sacco dell’immondizia dopo essere stata massacrata di botte, in un basso nel centro storico di Napoli.
La donna è ricoverata nel reparto Rianimazione dell’ospedale Loreto Mare, dove, nel corso della notte, è stata sottoposta a un intervento chirurgico. Ha gravi ferite all’addome e alla testa. La prognosi è riservata. La 27enne viveva con un connazionale che al momento è irreperibile. Fra le ipotesi al vaglio della Squadra Mobile della Questura di Napoli, che per tutta la notte ha fatto accertamenti e indagini, vi è quella che l’aggressione sia maturata dopo una lite a sfondo sentimentale.
Un vicino di casa ha chiamato il 118 e i sanitari, quando sono arrivati e hanno aperto quel sacco, hanno fatto la terribile scoperta: con il viso tumefatto, l’addome quasi spappolato, ma quella ragazza respirava ancora, a fatica, con le ultime disperate forze, ma respirava.
Non si sa chi l’ha aggredita e, naturalmente, non si sa cosa ha scatenato una simile violenza. Gli investigatori non stanno tralasciando alcun indizio, nessun particolare, non escludono alcuna pista e alcuna ipotesi. Ma pur nella loro assoluta prudenza, con il passare delle ore l’ipotesi che l’aggressione sia maturata in un ambito sentimentale appare sempre più la più probabile.
E se dovesse essere confermata, sarebbe l’ennesimo episodio di violenza contro le donne a Napoli dove, nel 2013, comprendendo anche la provincia, ci sono stati già quattro omicidi di donne (due ad opera dei figli e uno da parte del compagno). Nel 2012 le donne uccise erano state nove, sei delle quali ammazzate da familiari. E l’anno era stata uccisa un’altra donna.