Rete Disarmo: un passo più vicini al Trattato sulle armi

Vignarca coordinatore di Rete Italiana per il Disarmo:<br>il Consiglio dei Ministri ha compiuto un altro passo verso la ratifica del Trattato internazionale sugli Armamenti <br>

Rete Disarmo: un passo più vicini al Trattato sulle armi
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13 Luglio 2013 - 17.19


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Ogni minuto nel mondo una persona muore per la violenza armata. Nello stesso minuto 15 nuove armi vengono prodotte. Con il Trattato internazionale sul commercio di armi, per la prima volta, ci saranno regole uguali per tutti in questo delicato ambito.

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Manca alla ratifica italiana: serve quella di cinquanta paesi per rendere vincolante il Trattato. La richiesta della Rete Italiana per il Disarmo, partner italiano della coalizione internazionale “Control Arms” è che l’Italia sia tra i primi cinque paesi al mondo a farlo.

“Quello compiuto ieri dal Consiglio dei Ministri è un altro passo importante verso la ratifica del Trattato internazionale sugli Armamenti – afferma Francesco Vignarca coordinatore di Rete Italiana per il Disarmo – e ciò non può che far piacere alla nostra Rete che ha condotto fin dal 2004 la campagna Control Arms”. Ovviamente il risultato non sarà completo fino al definitivo voto parlamentare, ma già vedere questa rapidità e coesione per una ratifica internazionale (cosa che di norma non succede nel nostro Paese) è di buon auspicio.

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Proprio a pochi giorni dalla sollecitazione della nostra Rete e della coalizione Control Arms (che ha inviato lettere ai presidenti delle Camere e a diversi esponenti del Governo, e continuerà verso i parlamentari) il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il Disegno di Legge di iniziativa governativa per la Ratifica del Trattato Internazionale sul Commercio di armamenti.

Questo DDL si aggiunge dunque ai due già presentati alla Camera e quello presentato al Senato, rendendo esplicita l’intenzione anche del Governo di effettuare velocemente questo passo come chiede la nostra campagna. Il Disegno di Legge governativo assumerà ora valenza prioritaria rispetto agli altri (che saranno collegati) richiesti e stimolati a senatori e deputati sensibili al tema, in particolare facenti parte dei Parlamentari per la Pace, proprio per spingere il Governo a compiere il proprio passo. L’approvazione in Consiglio dei Ministri di questo DDL significa poi che tutti i Ministeri competenti hanno già espresso in merito il proprio parere e ciò potrà velocizzare di molto il successivo iter: si testimonia quindi la volontà del Ministero degli Esteri nel muoversi con rapidità.

La Rete Italiana per il Disarmo, partner italiano di Control Arms (www.controlarms.it), continua a sostenere il percorso del Trattato come prima possibilità concreta di normare a livello internazionale e univoco il commercio di armamenti. “Sicuramente il testo approvato e che si va a ratificare è migliorabile e i risultati concreti dipenderanno dalla sua implementazione, ma constatare come proprio l’Italia, che possiede una grande esperienza nel campo, possa essere uno dei primi paesi a ratificare e quindi stimolare l’entrata in vigore ci fa sperare” conclude Vignarca.

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La Rete Italiana per il Disarmo intensificherà la propria azione – che ha già visto un buon riscontro – con iniziative di sensibilizzazione istituzionale per ottenere questo risultato. Dopo l’invio di lettere a Governo e Presidenti delle Camere, nei prossimi giorni tutti i parlamentari riceveranno una cartolina appositamente prodotta per spiegare i motivi di questa proposta.

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Di seguito il comunicato ufficiale di Palazzo Chigi sull’approvazione del Disegno di Legge di Ratifica.


Il Consiglio dei Ministri ha poi approvato, su proposta dei ministri degli Affari Esteri, Emma Bonino, e della Difesa, Mario Mauro, il disegno di legge di ratifica ed esecuzione del Trattato sul commercio delle armi “Arms trade treaty – ATT”, adottato nel marzo 2013 dall’Assemblea Generale delle Nazioni unite e firmato a New York il 2 aprile 2013.

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Il Trattato, frutto di un lungo e complesso impegno negoziale avviato in ambito Onu dal 2006, rappresenta un punto di svolta nella trattazione di una delicata problematica nell’ambito delle relazioni internazionali. Il commercio illecito e non regolamentato delle armi ha conseguenze dirette, non solo sulla sicurezza delle Nazioni, ma soprattutto sul piano umanitario, sociale, ed economico. Il commercio illegale, o scarsamente regolamentato di armi non convenzionali, reca un pesantissimo costo in vite umane: stime internazionali fissano in più di 740.000 le persone che ogni anno muoiono a causa delle violenze armate.
L’ATT risponde alla urgente necessità di colmare le lacune del commercio non regolamentato di armi convenzionali e di intensificare gli sforzi volti al consolidamento della pace e dell’assistenza umanitaria, perseguendo l’obiettivo di rendere il commercio, l’esportazione e il trasferimento delle predette armi più responsabili e trasparenti.
L’Italia, pur disponendo in materia di una delle normative più avanzate a livello mondiale, ha svolto un ruolo importante in ogni fase del negoziato per raggiungere, sul piano legislativo, il migliore risultato possibile. 
Con riferimento alla compatibilità del Trattato con la normativa europea, l’Italia, come gli altri Paesi membri, ha firmato l’ATT previa autorizzazione del Consiglio europeo, il quale sta ora procedendo all’elaborazione della decisione che autorizzerà gli Stati al deposito dello strumento di ratifica presso il Segretariato generale delle Nazioni unite.

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