Cerami, la sua penna ha commosso il mondo: il ricordo degli amici

Dal ministro Bray, a Benigni, a Gianni Amelio, a Zingaretti: Vincenzo Cerami lascerà un grande vuoto nel mondo del cinema e della letteratura.

Cerami, la sua penna ha commosso il mondo: il ricordo degli amici
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17 Luglio 2013 - 18.14


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“Un figura straordinaria per cultura italiana. Autore di pagine indelebili in storia cinema mondiale” così il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray, esprime in una nota il suo cordoglio per la scomparsa dello scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, avvenuta oggi dopo una lunga malattia.

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La morte dell’autore di sceneggiature come La vita è bella, film girato nel 1997 da Roberto Benigni e vincitore di tre Oscar, e di libri tra cui Un borghese piccolo piccolo (romanzo d’esordio nel 1976), anch’esso diventato un film di successo, ha provocato una forte ondata di emozione raccolta in una lunga serie di messaggi di addio da parte di personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e politici.

“Aver conosciuto Vincenzo Cerami – dice Roberto Benigni – è stato un regalo che qualcuno mi ha fatto e non so chi sia. A volte ringraziavo a caso, un regalo grande. Come mi piaceva stare insieme a lui. Gli ho voluto un bene che non c’è verso dirlo. Scrittore, rugbista, sceneggiatore, ballerino di twist imbattibile, poeta. Mi ha insegnato come si fa a far battere il cuore alla gente. Che bellezza essergli stato amico. Che regalo. Grazie Vincenzo, per te il mio più bel sorriso”.

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Gianni Amelio ha scritto insieme a Cerami tre film (Colpire al cuore, I ragazzi di via Panisperna e Porte aperte): “In questo momento – dice il regista dedicando un pensiero anche alla sua famiglia, “a Graziella, a Matteo e ad Aisha” – sento un vuoto enorme che non riguarda solo il mio lavoro, ma soprattutto la mia vita. Tra noi, anche se non collaboravamo più da anni c’era sempre un legame fortissimo al di là del cinema. Era un grand’uomo oltre che un grande sceneggiatore, mi ha insegnato molto come lavoratore del cinema e come persona”.

Lo sceneggiatore era da sempre anche impegnato in politica. A Spoleto, dove era assessore alla Cultura, è stato proclamato dal sindaco, Daniele Benedetti, il lutto cittadino. “Vincenzo Cerami ci mancherà molto e ci mancherà il suo grande amore per l’Umbria, terra cui ha dato tantissimo. Di ciò gli saremo sempre grati” dice parlando anche a nome della Giuta la presidente della Regione, Catiuscia Marini, “profondamente colpita e commossa” per la morte dello scrittore.

Per il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, la scomparsa di Cerami rappresenta una grave perdita per il mondo della cultura italiana: “Scrittore e sceneggiatore eclettico,con la sua ironia e la sua straordinaria sensibilità ha firmato opere di altissimo valore artistico fino alla consacrazione mondiale con la candidatura all`Oscar per La vita è bella. Un uomo intelligente e affabile, intellettuale fine e curioso”.

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Pur malato Cerami ha lavorato fino alla fine a un nuovo romanzo che non ha fatto in tempo a consegnare a Mondadori, con cui stava discutendo del libro. Proprio con la casa editrice di Segrate lo scrittore aveva pubblicato nello Specchio, lo scorso febbraio, la raccolta di poesie Alla luce del sole, una sorta di testamento spirituale: “La memoria è una casa inabitabile / con tartarughe morte, orologi rugginosi, / tovaglie di perline stinte, trottole / di legno marcito, sedie rovesciate, / stemmi caduti dal chiodo, e una panca / rimasta intatta, di legno greggio”. A 72 anni se ne è andato un uomo di cultura che non ha mai sentito la letteratura come qualcosa di separato dal cinema e dal teatro.

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