A pochi minuti dalla veglia di preghiera per la pace in Siria e nel mondo, in programma oggi in piazza San Pietro a partire dalle ore 19, Papa Francesco si è affidato nuovamente ai social network per far sentire la sua voce.
“Pregate per la pace”, ha scritto in tarda mattinata su Facebook e su twitter.
Siria, pace e Medio Oriente sempre all’attenzione del Papa e della sua diplomazia, alla vigilia della giornata di digiuno e preghiera per la pace proclamata da Bergoglio per oggi, – insieme a una veglia di preghiera in piazza San Pietro, – che ha raccolto numerosissime adesioni, tra cui quella dell’Unione induista italiana e del patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I. Anche il ministro degli Esteri Emma Bonino ha annunciato l’intenzione dei radicali italiani di digiunare per la pace, per i prossimi tre giorni.
Una preghiera musulmana in piazza San Pietro per «ribadire il nostro sì all’appello di Papa Francesco per la pace in tutto il Medio Oriente e per ribadire il no alla guerra». Lo ha annunciato Foad Aodi, presidente della Comai, la comunità araba in Italia, che oggi aderirà all’appello per la veglia e il digiuno in piazza San Pietro contro la guerra in Siria.
E l’inviato del governo per i Marò, Steffan de Mistura, ha detto che «dall’estero» aderisce a distanza alla veglia in piazza. Il ministro degli Esteri del Papa Dominique Mamberti, commentando con la Radiovaticana l’incontro di ieri in Vaticano degli ambasciatori accreditati, ha rimarcato che «il lungo conflitto siriano ha già provocato troppe vittime e sofferenze e la situazione umanitaria ha acquisito dimensioni veramente intollerabili». Il presule ha anche auspicato che le opinioni pubbliche contrarie alla guerra riescano a condizionare le scelte dei governanti.
Chiunque vuole può associarsi alla iniziativa di digiuno e preghiera annunciata dal papa latinoamericano, ognuno nei luoghi e secondo i modi preferiti. Moltissime come si è detto le adesioni, non solo di cattolici. Questi sono comunque massicciamente mobilitati da diocesi, associazioni e movimenti, per partecipare alla veglia in piazza.
Nel mondo, mentre i vescovi Usa scrivono al presidente Obama dicendo no all’intervento armato in Siria, sono mobilitate tutte le conferenze episcopali e le congregazioni religiose. In molte occasioni, come in Belgio, si ritroveranno insieme a pregare cattolici e musulmani. La Confraternita argentina giudaico-cristiana ha invitato tutte le comunità cristiane, ebraiche e musulmane a pregare affinché i conflitti in Medio Oriente siano superati. A New York, il cardinale Timothy Dolan ha invitato l’osservatore della Santa Sede all’Onu, mons. Francis Chullikatt a celebrare una messa nella cattedrale di San Patrizio in contemporanea con la veglia a San Pietro. Si pregherà anche in tutto il Medio Oriente e in Egitto. Tutte le Chiese orientali hanno detto sì all’appello.
La veglia comincerà alle 19 e andrà avanti fino a verso le 23, articolata in diversi momenti liturgici, tra cui l’adorazione eucaristica, mentre per chi volesse confessarsi saranno a disposizione in piazza 50 sacerdoti confessori. Intorno alle 20 ci sarà la meditazione del Papa; ampia la gamma di letture bibliche e di preghiere per la pace scritte dai predecessori di Bergoglio, tra cui una di papa Giovanni e una di Pio XII affidata ai bambini, e che domani sarà letta da una bimba.