Stato-Mafia: il pm chiede la deposizione di Napolitano

Il pm Di Matteo chiede di citare come teste il capo di Stato: la testimonianza di Napolitano in questo processo è pertinente e rilevante.

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26 Settembre 2013 - 12.13


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«La testimonianza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in questo processo appare pertinente e rilevante proprio per i riferimenti sollevati dal suo consulente, il dottore Loris D’Ambrosio, nella missiva che quest’ultimo scrisse al Capo dello Stato e relativo ai fatti avvenuti tra il 1989 e il 1993».

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Lo ha detto il pm Nino Di Matteo che ha proseguito con il collega Roberto Tartaglia la relazione introduttiva nel processo sulla trattativa Stato-mafia nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo. Di Matteo ha così motivato la richiesta, già nota da mesi, di citare come teste il capo dello Stato. Sarà la Corte d’Assise a decidere in merito.

Nella lettera, scritta da D’Ambrosio nel giugno 2012, «egli espresse il timore di essere considerato un ingenuo ed un inutile scriba di cose utili a fungere da scudo per indicibili accordi», ha affermato Di Matteo. D’ambrosio, scomparso un anno fa, era stato al centro di roventi polemiche in relazione ai ripetuti contatti avuti, al telefono, con il senatore Nicola Mancino che si lamentava per le indagini della Procura di Palermo e per una «mancata tutela nei suoi confronti».

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