I siciliani pagano i funerali dei naufraghi di Lampedusa

San Biagio Platani, paesino dell'agrigentino, ha fatto una colletta per le esequie di 5 vittime. Molto meglio dei funerali di Stato.

I siciliani pagano i funerali dei naufraghi di Lampedusa
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20 Ottobre 2013 - 18.47


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San Biagio Platani, paese sperduto tra le colline dell’agrigentino con poco più di tremila abitanti. Mille di loro hanno partecipato ai funerali con rito islamico e cattolico di cinque delle vittime del terribile naufragio del 3 ottobre, a Lampedusa. Cinque delle bare arrivate da Porto Empedocle, che qui hanno avuto una degna sepoltura. Per questa cerimonia il paese si è mobilitato, una settimana di lavori dettati dal cuore, per dare ai migranti morti una degna sepoltura. Una catena di solidarietà che è partita da un imprenditore, Enzo di Franco che ha così invitato i suoi compaesani scrivendolo su Facebook.

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La risposta c’è stata, massiccia: “C’è chi ha partecipato con dieci, chi con venti euro…”, il marmista che ha lavorato giorno e notte, e un impiegato del comune che ha curato l’arredo del giardino che avrebbe poi ospitato i resti dei cinque profughi. A San Biagio hanno pensato a tutto. In paese, da venti anni vive Rizki Souad, 45 anni. E toccato a lei consultarsi con i suoi fratelli musulmani e decidere cosa fare incidere sulle lapidi. Si è scelto un versetto del Corano: “Ogni anima avrà la sua morte”. Sulla scelta è intervenuto anche l’Imam di Agrigento: “Questa scritta è valida per tutti, cristiani, ebrei e musulmani”, ha detto, concordando coi fratelli di San Biagio Platani.
Quindi i funerali. Con mille persone a rendere l’ultimo saluto a quei fratelli venuti da lontano e sfortunati. Terminata la cerimonia, è cominciato un via vai di uomini, donne e bambini per un fiore da deporre sulle tombe dei migranti. E non è finita: alle cinque vittime del naufragio si darà la cittadinanza onoraria post mortem. Molto meglio che funerali di Stato.

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