Individuata la prigione di padre Dall'Oglio

Secondo attivisti dell'opposizione, il gesuita sarebbe ancora vivo e si starebbe trattando con il gruppo qaedista che l'ha rapito nel luglio scorso.

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7 Gennaio 2014 - 14.35


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Sarebbero in corso trattative “molto delicate” tra i ribelli siriani e i jiahdisti dello ‘Stato Islamico dell’Iraq e del Levante’ (Isis) per il controllo di un carcere nel nord della Siria nel quale si ritiene che il gruppo legato ad al-Qaeda detenga Padre Paolo Dall’Oglio.

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Lo sostengono attivisti dell’opposizione citati dal quotidiano ‘Al Hayat’.
Gli attivisti hanno ribadito che le brigate dell’Esercito siriano libero,
affiancate da miliziani del Fronte al-Nusra, hanno rimosso le barriere
innalzate intorno al carcere dai loro ex alleati dell’Isis tra la provincia
di Raqqa e il confine con la Turchia. “La seconda mossa dovrebbe essere
quella di prendere in mano il carcere ‘Sed Tishreen’ controllato dall’Isis,
evitando pero’ l’assalto per garantire l’incolumit dei prigionieri illustri,
tra i quali si ritiene che ci siano il gesuita italiano e giornalisti
francesi”, hanno rivelato gli attivisti al quotidiano ‘al Hayat’.

Ieri l’Osservatorio siriano per i diritti umani, organizzazione vicino
all’opposizione e di base a Londra, aveva confermato che i ribelli
dell’Esercito siriano libero stavano assediando il quartier generale dei
miliziani dello Stato islamico che si trova a Raqqa, la citta’ dove si sono
perse le tracce di Dall’Oglio il 28 luglio scorso.

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