«Un altro Paese non può processare due militari in servizio per il loro Stato. Per questo motivo non accetteremo un processo in India per i due marò». Il ministro della Difesa Roberta Pinotti torna sul caso dei due fuciliari e sottolinea: «Dico solo all’India che quel processo non può essere fatto a New Delhi». «In modo assolutamente illegittimo, non riconoscendo l’immunità funzionale dei due militari in servizio per lo Stato italiano, l’India – continua il ministro – ha avviato un procedimento giudiziario che non non riconosciamo». Ed assicura: «lo Stato italiano li ha mandati lì, noi dobbiamo riportarli indietro».
Il ministro riflette anche sul taglio dei costi delle spese militari ed annuncia che presenterà «un’ipotesi di lavoro su un ‘Libro biancò. In 6-8 mesi noi dobbiamo chiarire gli scenari che prevediamo di avere di fronte e di conseguenza capire che livello di impegno vogliamo mantenere». «Delle riduzioni – spiega la Pinotti – ci potranno anche essere, e non penso solo all’F-35, ma a tutti i possibili programmi militari». «Lo Stato deve garantire la Difesa, e i governi devono garantire economicità, razionalità e coerenza sulle spese militari. E se ci sono risparmi da fare, bisogna fare risparmi». In merito alla crisi ucraina, riflette: «Nella Nato e nell’Unione Europea stiamo tutti operando con responsabilità: noi italiani in particolare non abbiamo difficoltà a riconoscere le ragioni dell’una e dell’altra parte, ma – sottolinea il ministro – una espansione del confronto va evitata».