Ordinanza choc di Tosi: a Verona è vietato distribuire pasti ai senza tetto

Sono previste sanzioni fino a 500 euro. Il primo cittadino: «È una questione igienica. Abbiamo garantito spazi idonei alla dignitosa somministrazione dei pasti».

Ordinanza choc di Tosi: a Verona è vietato distribuire pasti ai senza tetto
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24 Aprile 2014 - 14.50


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Un’ordinanza per vietare di distribuire cibo ai senza fissa dimora. Succede a Verona, la città del sindaco leghista Flavio Tosi, che motiva la decisione come “questione di igiene”. Le aree coinvolte dal decreto sono piazza Viviani, piazza Indipendenza, cortile Mercato Vecchio, cortile del Tribunale e piazza dei Signori. In vigore fino al 31 ottobre, l’ordinanza prevede che le violazioni siano punite con una sanzione compresa tra un minimo di 25 e un massimo di 500 euro.

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“Come rilevato dalle relazioni della polizia municipale e da numerose segnalazioni dei residenti, queste aree sono divenute negli ultimi mesi ritrovo e zona di bivacco permanente di numerose persone senza fissa dimora, alcune note alle forze dell’ordine e già colpite da provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale” spiega Tosi, secondo cui “nella zona è quindi aumentato in modo preoccupante il degrado urbano, con veri e propri accampamenti formati da materassi, resti di cibo, sporcizia e un crescente pericolo igienico-sanitario dovuto ai bisogni fisiologici di coloro che bivaccano nelle ore serali e notturne”.

Alcune di queste zone sono sottoposte a vincolo monumentale e paesaggistico, come piazza Viviani, “l’unica zona del centro dove i turisti possono sostare per consumare cibi d’asporto e che invece attualmente non è usufruibile a causa della permanenza di individui ubriachi che ostacolano la convivenza civile”. A Palazzo della Ragione, invece, è in corso una mostra permanente “che richiamerà migliaia di turisti anche dall’estero – sottolinea Tosi – e ogni mattina gli accessi sono ostruiti per l’occupazione con bivacchi, senza contare che la permanenza serale e notturna, in media di oltre venti persone, crea particolare allarme sociale nella popolazione residente”.

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Un’iniziativa che, secondo il sindaco, non determina un venir meno dell’assistenza ai senza tetto, “ma in un contesto di equilibrio con la civile convivenza, con il rispetto dei residenti e delle norme igienico-sanitarie”. E conclude: “Per questo il comune ha predisposto da tempo idonei locali per garantire una dignitosa somministrazione dei pasti e collabora attivamente con il privato sociale, laico e religioso, impegnato nel sostegno dei soggetti bisognosi”.

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