Nella telefonata, del 2 aprile 2014, è scritto nell’ordinanza, Scajola chiama la moglie «e le racconta l’incontro con Confalonieri e Letta con i quali si è lamentato della situazione che si è sviluppata e li ha minacciati che se non si risolve il problema fa scoppiare un casino indimenticabile. Claudio non ha bisogno di persone che lo raccomandano, ha bisogno di sapere se lo rispettano altrimenti è guerra aperta».
La telefonata di fatto, supporta la convinzione della Dda dell’interesse di Scajola ad ottenere una candidatura alle europee. Un interesse che secondo i pm della Dda reggina sarebbe stato funzionale anche alla scelta di Amedeo Matacena che, secondo l’accusa, per procurarsi «una sorta di continuità» in favore della ‘ndrangheta avrebbe individuato «l’interlocutore politico destinato ad operare su sua indicazione in Scajola».