Toscana: alloggi per indigenti nei beni confiscati alla mafia

Nella regione sono 69 gli immobili sequestrati alla criminalità organizzata. Dieci potrebbero diventare case d’accoglienza, 9 strutture per tossicodipendenti.

Toscana: alloggi per indigenti nei beni confiscati alla mafia
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5 Giugno 2014 - 16.59


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Mafia, aumentano i beni confiscati in Toscana. Erano 47 nel 2009, sono diventati 50 nel 2010, 61 nel 2011 e 69 nel 2012. Quasi tutti gli immobili confiscati sono stati riutilizzati o verranno riutilizzati, grazie al coordinamento della Regione Toscana, per fini sociali. Tra questi ci sono 10 alloggi per indigenti, e 9 centri per tossicodipendenti. Tra i beni confiscati, c’è la grande azienda Agricola di Suvignano, ancora in attesa di destinazione, situata nel comune di Monteroni d’Arbia, una delle confische più rilevanti effettuate in territorio italiano, e l’ex hotel Paradiso a Montecatini Alto.

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Talvolta molti dei beni confiscati non riescono ad essere subito riutilizzati per fini sociali e per rilevare criticità la vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, promuoverà a breve un incontro tra tutti i soggetti interessati al tema tra Comuni, associazioni e ricercatori. “Dobbiamo accelerare il processo di riutilizzo dei beni confiscati alla mafia per velocizzare le risposte sociali all’emarginazione del nostro territorio”

Tra i tanti beni c’è anche l’edicola di Pisa che proprio questo pomeriggio, alla presenza della vicepresidente Saccardi e di Don Luigi Ciotti, verrà restituita alla collettività. Un lavoro importante per il riutilizzo dei beni confiscati lo svolge l’Osservatorio sui beni confiscati alla criminalità organizzata, nato dalla collaborazione tra il Centro di documentazione “Cultura della Legalità Democratica” della Regione e “Libera”, che raccoglie dati e informazioni circa i beni confiscati alla criminalità organizzata nella regione.

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