Un caso ai limiti, ed è evidente. Lo scrittore Erri De Luca è stato rinviato a giudizio per istigazione a delinquere. Secondo l’accusa avrebbe incitato al sabotaggio del cantiere della Torino-Lione, in Valle di Susa, in alcune interviste nelle quali – come tantissimi cittadini e intellettuali – veniva criticata la politica militarizzata in Val Susa. Il rinvio a giudizio è stato deciso dal gup, Roberto Ruscello, che ha fissato per il prossimo gennaio l’inizio del processo. De Luca non si è presentato in aula: “Lo farò quando sarà possibile discutere a porte aperte. Io sono sempre disponibile a confrontarmi dovunque e con chiunque, ma non nel ruolo di imputato. Non accetto l’intenzione di processare le opinioni. Se quello che ho detto è un reato, beh io lo ribadisco, ma non lo posso ribattere davanti ad un tribunale. Non lo posso neanche trattare. L’opinione non è trattabile, è un diritto intrattabile”. A favore di De Luca si sono espressi numerosi intellettuali che hanno sottoscritto un documento di solidarietà. In occasione dell’udienza preliminare, inoltre, gli scritti dell’autore napoletano sono stati letti durante una manifestazione davanti al Palazzo di giustizia torinese.
Tav, Erri De Luca rinviato a giudizio per istigazione a delinquere
La magistratura accusa lo scrittore di incitamento al sabotaggio. Lui dice: le opinioni non si processano.
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9 Giugno 2014 - 12.39
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