Padre e animalista: il ritratto del presunto assassino

La famiglia i suoi animali trattati quasi come figli, le vacanze al mare e qualche citazione su facebook che a rileggerla oggi, lascia l'amaro in bocca.

Padre e animalista: il ritratto del presunto assassino
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16 Giugno 2014 - 22.13


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Le immagini della famiglia, degli animali. In primo piano quegli occhi celesti che guardano fisso in camera e un sorriso appena accennato. Sono queste le foto con cui Massimo Giuseppe Bossetti, il presunto killer di Yara Gambirasio, si presenta su Facebook. Non solo foto ma anche numerose vignette che – rilette oggi – lasciano in bocca un gusto amaro e numerose vignette che – rilette oggi – lasciano in bocca un gusto amaro Poi «Ti giudicheranno sia se ti comporti bene o se ti comporti male – si legge in una – quindi fottitene. Vivi come ti pare e non dare importanza a nessuno». Oppure «Perdona sempre chi ti ha fatto del male: passaci sopra», in un’altra, corredata dalla foto di una asfaltatrice che passa su un cadavere. Sul social il possibile «Ignoto 1» c’è dal 2009: scrive di essere nato a Clusone, com’è vero, e di vivere a Michigan City, e questo è solo un sogno.

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Nell’anno dell’iscrizione la sua attività è ridottissima. Scompare poi dal 2010 – anno dell’omicidio di Yara – e fino al 2012. Nel febbraio del 2013 posta le foto delle vacanze con la famiglia al mare, quattro scatti in tutto: la moglie – in una sola immagine – e i tre figli sulla spiaggia al tramonto, sullo sfondo gli ombrelloni chiusi. Poi i bambini sul lungomare di notte e, ancora, lui assieme a una figlia, al sole. Lo stesso giorno, Bossetti pubblica anche l’album degli animali di casa: più nutrito, 10 immagini. Due gatti, due cani e perfino un coniglio abitano nella villetta dove il presunto omicida è stato fermato dai carabinieri del Ros. Veri e propri componenti della famiglia che dormono nello letto assieme ai figli e si accomodano sui divani, dove – il muso soddisfatto – vengono immortalati.

Il 2 dicembre del 2013 – sempre stando alle informazioni su Facebook – Bossetti si sposa. Neppure uno scatto di quell’evento mentre abbondano le immagini della «mia piccola», la cagnolina di casa che aspetta dei cuccioli. L’attesa finisce il 27 ottobre, quando vengono presentati i due nuovi arrivati, due cagnolini definiti «dolcissimi», ritratti anche l’antivigilia di Natale con una delle figlie. Non mancano poi uno scatto osè di una ragazza discinta in motocicletta, qualche foto di Bossetti, sempre con lo sguardo triste e quella specie di sorriso. L’immagine più recente, in bianco e nero, è di un cucciolo di cane che poggia la zampina sulla mano di un uomo. «Se porgi la mano ad un animale – c’è scritto – lui avrà solo un modo per dirti grazie: semplicemente ti amerà».

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I vicini: persona riservata, sempre a messa

Alcuni bambini che abitano nella stessa via hanno vista Marita Comi piangere, poco prima che fosse accompagnata in caserma dove si trova anche il marito, Massimo Giuseppe Bossetti, l’uomo fermato in relazione all’omicidio di Yara Gambirasio, a Mapello. Hanno avvertito le famiglie del quartiere, che subito sono scese in strada e che da ore assistono al via vai di polizia, carabinieri e giornalisti che, sempre più, stanno affollando via Piana di Sopra. «Non sapevamo cosa fosse successo. Pensavamo a una lite tra vicini quando abbiamo saputo che la donna piangeva, ma solo sentendo la televisione abbiamo capito». A parlare è Walter Gambirasio, uno dei vicini di casa della famiglia Bossetti. «Una famiglia riservatissima – dicono ora – li vedevamo sempre a messa, ma i loro tre figli non escono molto e non si frequentano con gli altri ragazzi della zona».

Ora in casa, al citofono, non risponde nessuno. Dentro alla villetta gialla a due piani, da cui si sente abbaiare un cane, dovrebbero esserci il cognato e la suocera di Bossetti. Nessuno dei vicini ha parlato o visto invece i figli, due bambine e un ragazzino che frequentano le scuole elementari e medie. Da qui, in serata, è passato Matteo Anzalone, avvocato di Bergamo, che si è intrattenuto per mezz’ora in casa. All’uscita nessuna dichiarazione, solo un «non ho ricevuto ancora alcun incarico». Dopo di lui anche Don Claudio Dolcini, parroco di Sotto al Monte, il paesino confinante con Mapello. «Siamo molto vicini alla famiglia – ha detto, cercando di evitare le telecamere – provo a portare conforto a tutti loro».

«Sappiamo che è di Clusone, ma niente di più – commenta una signora che passa sotto la sua finestra chiusa -. Questa notizia per noi del quartiere è uno shock». Della famiglia gli abitanti di Mapello sanno poco, a sottolineare il carattere schivo di cui si parla. Massimo Giuseppe Bossetti è un artigiano con una piccola azienda edile, molto riservato, che oltre al lavoro non sembra avere particolari interessi. Salvo l’amore per gli animali, come si vede anche dal suo profilo Facebook, dove ha pubblicato le immagini di due gatti, due cani e perfino un coniglio. A loro sono riservati i commenti più dolci: Bossetti chiama la cagnolina «mia piccola» e definisce i suoi cuccioli «dolcissimi». Sono le loro le immagini più presenti sulla bacheca dell’uomo, sempre ritratto con lo sguardo triste e il sorriso tirato, anche quando appare abbracciato a una delle figlie.

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