«Poteva succedere a un nostro conoscente, invece è successo a noi. Se è stato lui, deve pagare», così ha detto la Ester Arzuffi. Si tratta della madre del presunto killer di Yara Gambirasio, che aveva lavorato fino a un anno fa come donna delle pulizie non solo in abitazioni private ma anche in un asilo di Terno d’Isola. Lo riferiscono alcuni conoscenti della famiglia Bossetti raccontando anche che Ester è una persona gentile, disponibile e con la quale è facilissimo andare d’accordo.
«È anche una bella signora che ha ancora una grande cura di sè – ha detto il vicino di casa Fabio Rogoli che abita sullo stesso pianerottolo della signora -, non ha più di 65 anni, alta, gli occhi azzurri, i capelli scuri, corti e ricci».
Massimo è nato nel 1970 insieme alla sua gemella Laura Letizia. Ester aveva 23 anni nel ’70, era sposata da 3 anni con Giovanni. Ma un giorno conosce un autista di autobus a Gorno, Bergamo. È Giuseppe Guerinoni, all’epoca 34 anni, sposato con figli. Nasce una passione vissuta sotto traccia, come in tutti gli amori clandestini. Solo che Ester resta incinta. Tiene quel bambino, che poi si riveleranno due, a racconta che è figlio del marito, di Giovanni.
Il marito di Ester è un signore molto più anziano e solo da alcuni giorni è uscito dall’ospedale, dove era stato ricoverato per una caduta. «Era solo in casa – racconta ancora il vicino – e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per entrare dalla finestra».
Il racconto che comunque esce della famiglia è quello di un nucleo molto unito. Massimo Giuseppe, il presunto killer di Yara, andava spesso a trovare la madre insieme ai nipoti. Così come fanno gli altri figli di Ester, la sorella gemella di Massimo Giuseppe e un fratello più giovane.
La famiglia Guerinoni: distrutti dalla vicenda – «Spettatori» della svolta nell’inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio e «distrutti» dall’intera vicenda. Così vengono descritti, da chi ha potuto parlare con loro, Laura Guerinoni – la moglie di Giuseppe, l’autista di Gorno (Bergamo) morto nel ’99 e padre biologico del presunto assassino della ragazzina Giuseppe Massimo Bossetti – e i suoi tre figli, nati appunto dal matrimonio tra lei e l’autista. La famiglia, secondo quanto si apprende, al momento intende «restare in silenzio».