Il comportamento e le parole di ieri di Silvio Berlusconi non sono andate giù ai giudici. La procura di Napoli deciderà lunedì prossimo eventuali iniziative per le frasi contro la magistratura pronunciate in aula dall’ex premier, al termine della sua testimonianza al processo Lavitola.
A quanto si è appreso i magistrati valuteranno l’ipotesi dell’avvio di un procedimento per il reato di oltraggio a magistrato in udienza.
Botta e risposta al fulmicotone – Al termine del lungo interrogatorio di ieri, Berlusconi alzandosi ha consegnato alla giudice Giovanna Ceppaluni, con la quale aveva avuto un breve battibecco poco prima, un foglio con la formula di giuramento dei testimoni, accompagnando il gesto dicendo: «Affinché il decoro della giustizia italiana sia tutelato».
Dopo una serie di domande, Berlusconi si è rivolto al giudice dicendo: «Non capisco la necessità di chiedermi queste cose», frase alla quale il giudice ha ribattuto: «Non c’è necessità che lei lo capisca». L’ex premier, evidentemente piccato dalla risposta, ha quindi detto al microfono: «La magistratura è incontrollata, incontrollabile e ha impunità piena». Pronta la risposta ancora del giudice: «Ed è tutelata da un codice penale». «Sono rispettoso delle istituzioni – ha detto Berlusconi – posso solo aggiungere…». Qui Ceppaluni lo ha interrotto: «Lei e un teste e risponde solo alle domande».
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