I carabinieri della compagnia di Serra San Bruno (Vibo Valentia) e della stazione di Nardodipace stanno eseguendo alcune misure di custodia agli arresti domiciliari e dodici misure coercitive dell’obbligo di presentazione alla polizia a carico di altrettante persone, tutte indagate per truffa aggravata all’Unione Europea, allo Stato italiano e alla Regione Calabria, per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Il provvedimento del gip del Tribunale di Vibo Valentia recepisce le indagini condotte dalla procura e svolte dalla stazione carabinieri di Nardodipace. Tra i quattro destinatari del provvedimento restrittivo della libertà personale ci sono anche il sindaco in carica del Comune di Nardodipace, Romano Loielo, di 43 anni, eletto il 18 novembre 2013, già primo cittadino a capo della Giunta sciolta per infiltrazioni mafiose il 19 dicembre 2011 e il titolare di una società sportiva di Nardodipace, dove era stata inserita fittiziamente come dipendente la moglie del sindaco.
Il titolare della società sportiva è il figlio del capo del locale di ’ndrangheta di Nardodipace, attualmente detenuto dopo il suo arresto nell’ambito dell’operazione Crimine condotta nell’estate del 2010.