Scontri a Roma tra polizia e anti-Lega
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Scontri a Roma tra polizia e anti-Lega

Alta tensione tra le forze dell'ordine e i manifestanti, nel frattempo Salvini replica: quattro squadristi non decidono chi protesta

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27 Febbraio 2015 - 21.45


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Alta tensione a piazzale Flaminio a Roma, dove si sono scontrate le forze dell’ordine e militanti dei movimenti antagonisti che stavano protestando contro il corteo anti-Renzi organizzato dalla Lega per domani. Le forze dell’ordine hanno caricato i militanti che per circa un’ora hanno bloccato la strada facendoli arretrare fino al marciapiede opposto alla piazza. C’è stato anche un lancio di lacrimogeni dalle forze dell’ordine su via Flaminia, per disperdere i manifestanti. Le forze dell’ordine hanno chiuso i manifestanti da entrambi i lati ed i militanti dei movimenti per il dirtitto alla casa sono arretrati su una strada limitrofa.

Chiesa occupata. Un gruppo di militanti dei movimenti di lotta per la casa è entrato per una ‘occupazione’ simbolica nella Basilica di piazza del Popolo. Nella loro protesta i manifestanti avevano uno striscione ‘Mai con Salvini’. I manifestanti sono stati portati via dalle forze dell’ordine. Alcuni di loro hanno raccontato di essere stati trascinati fuori dalla chiesa.

Secondo quanto si è appreso, poco prima il gruppo di circa 30 militanti dei movimenti era stato individuato dalle forze dell’ordine all’uscita della metro di Piazza di Spagna. A quanto riferito il gruppo era intenzionato a raggiungere il corteo a Piazza del Popolo ma sono stati controllati e allontanati.

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Gli attivisti, alcuni trascinati di peso dalle forze dell’ordine, sono usciti dopo una trattativa con la polizia. Alcuni appartenenti ai movimenti per la casa sono stati fermati per essere identificati. Secondo quanto si è appreso gli attivisti, entrando da una porta laterale della Basilica, intendevano passare la notte nella chiesa in attesa della manifestazione della Lega di domani.

Squadristi. Pronta la replica del segretario della Lega, Matteo Salvini. ”E’ tutto confermato, anzi di più. La risposta deve essere compatta, pacifica e determinata”, ha detto il segretario del Carroccio ai microfoni di Radio Padania. ”Non possono essere quattro squadristi a decidere chi manifesta e chi no”.

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