Non solo in Sicilia, le strade crollano anche in Sardegna

Non si tratta semplicemente di una crepa, ma di una vera e propria esplosione dell'asfalto che ha dato origini a una voragine di oltre un metro di altezza.

Non solo in Sicilia, le strade crollano anche in Sardegna
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14 Aprile 2015 - 12.19


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Già nel 2009, ben sei anno fa, i rilevatori georeferenziati di Google registravano in quel tratto di strada crolli che sono stati ignorati dall’Anas. Dimenticati dai media nazionali che continuano a non percepirci “italiani”, anche noi sardi dopo il crollo vergognoso di parte dell’autostrada Palermo-Catania, stiamo vivendo nella nostra pelle (con la stagione estiva alle porte) lo sgretolamento di un tratto della statale che doveva collegare Cagliari alle località turistiche, chiamata la “Nuova 554”.

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Non si tratta semplicemente di una crepa, ma di una vera e propria esplosione dell’asfalto tra le quattro corsie che ha dato origini a una voragine di oltre un metro di altezza. Chi dà colpa alle piogge è in malafede, le strade devono sopportare molto più un’abbondante acquazzone. Non sarà invece una leggerezza nella fase progettuale ad aver creato questo cratere imbarazzante che un Paese civili non dovrebbe vedere, specialmente se non è accaduto un terremoto? Quello della strada statale 554 è uno scandalo, ormai il tratto è vietato al traffico da trenta giorni. Chiunque abbia percorso la 554 l’estate scorsa ricorda una piccola frattura nel lato sinistro della corsia che porta da Cagliari verso la costa sud est, rattoppata in malo modo con catrame e bitume. Ora ci troviamo di fronte, come potete vedere dalle immagini a una voragine difficilmente riparabile in poco tempo, in una strada essenziale al traffico in estate sia per i sardi sia per il turismo. Oltre a essersi verificato un danno enorme alla struttura, questo crollo è un danno enorme all’economia della costa sud.

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La devastazione sembra inspiegabile visto che la strada ha appena 10 anni e i costi che i cittadini hanno dovuto sostenere, per realizzarla, sono stati altissimi, infatti sono stati spesi 55 milioni, ai quali si sono aggiunti 400mila euro nel corso degli anni.

Il tratto interessato è quello tra il Km 3, 100 e il Km 3,350 della 554 bis. L’Anas ha il coraggio di spiegare che “il monitoraggio del movimento franoso proseguirà mediante apposita strumentazione (celle piezometriche ed inclinometri) posizionata in prossimità dell’area interessata”, nel frattempo l’Anas “sta predisponendo i progetti degli interventi per la sistemazione definitiva. Inoltre si darà avvio ad uno studio, tramite la facoltà di Ingegneria dell’ Università di Cagliari, sulla stabilità del rilevamento stradale”.

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Ma come mai questi studi non sono stati compiuti dieci anni fa quando la strada venne progettata? Chi ha approvato la costruzione di una Super strada in quell’area franosa e instabile? Evidentemente c’è una responsabilità che deve essere individuata visto la facilità con cui sono stati spesi i soldi pubblici tramite appalti e subappalti.

La diffusione dei dati relativi alla lotta all’evasione fiscale in Sardegna, ha fatto emergere che, solo lo scorso anno, sono stati assegnati appalti pubblici in maniera irregolare per 55 milioni di euro con 26 denunce a carico di persone coinvolte. Ovviamente le indagini si sono concentrate anche sul rischio di infiltrazione della criminalità organizzata nel mondo economico. E’ ovvio che qualcuno dovrà pagare per questo scempio. Per questa ennesima figura indecente fatta a livello internazionale e per i disagi che i sardi dovranno subire quest’estate. Vorremmo i nomi di chi non ha fatto il suo dovere, di chi non ha speso o ha speso male i soldi impegnati nella grande opera. Vogliamo i nomi e vogliamo le persone responsabili in carcere.

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