Milano, funerali col Capo dello Stato ma stona l'assenza di Renzi

Stupisce però in un grande rottamatore e comunicatore la superficialità con cui trascura certi temi. Pare esistere solo la legge elettorale

Milano, funerali col Capo dello Stato ma stona l'assenza di Renzi
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15 Aprile 2015 - 19.36


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di Nuccio Fava

Avevo immaginato che Renzi fosse rimasto a Roma per l’urgenza delle turbolenze nel Pd per la legge elettorale. Ma la sicurezza ostentata dalla maggioranza e l’orientamento di procedere comunque, ricorrendo addirittura al voto di fiducia, riducono di molto l’ipotesi degli impegni irrevocabili.

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Nel Duomo di Milano ai funerali di Stato per due delle tre vittime della strage al tribunale, le istituzioni ed il Paese erano degnamente rappresentati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale esprime l’unità nazionale e rappresenta tutto il popolo italiano.

Proprio per questo però l’assenza del Presidente del Consiglio non poteva passare inosservata tanto più se si considera che Renzi non perde l’occasione di un presenzialismo ininterrotto.

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Si è fatto notare del resto il silenzio in occasione della volgare polemica della Turchia contro papa Francesco a proposito del genocidio degli Armeni con espressioni rozze e volgari da parte del presidente Erdogan. Papa Francesco pur nella garanzia più assoluta per la libertà di parola e delle critiche dei media ,rimane campione di giustizia, pace , libertà e solidarietà primato che gli viene riconosciuto in tutto il mondo. Non si trattava di difendere il Papa e di temere ingerenze clericali a difesa della chiesa. Si tratta di esprimere un giudizio politico nei confronti del governo turco che aveva davvero oltrepassato ogni misura. Su un tema per giunta come quello del genocidio contro gli armeni che rappresenta una pagina terribile non solo per la storia della Turchia.

Attraversa del resto, il regime turco un’involuzione crescente sul terreno della democratizzazione, sulla censura ai media, sul restringimento delle libertà per le forze di opposizione.

Ma Renzi ha per la testa altre preoccupazioni. Stupisce però in un leader dinamico, grande rottamatore e grande comunicatore, la superficialità con cui trascura certi temi. Pare esistere solo la legge elettorale da varare il prima possibile, senza alcuna vera trattativa e mediazione politica con gli oppositori. La partita però avrà comunque conseguenze non secondarie anche se alla fine vittoriosa provocherà sommovimenti dalle conseguenze non prevedibili.

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