Migranti, Renzi: soddisfatto del vertice Ue

Nessuna guerra in Libia: l'operazione è distruggere le imbarcazioni e il business dei trafficanti con le informazioni in possesso dell'intelligence.

Migranti, Renzi: soddisfatto del vertice Ue
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23 Aprile 2015 - 09.31


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“Un vertice significativo, un grande passo avanti per l’Europa”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Bruxelles dopo il vertice sull’immigrazione.

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Merkel. “Ho personalmente sollevato la questione sull’ambito della missione di Triton e sull’area delle operazioni” in mare “ma c’è una comprensione molto differente tra Stati Ue su quello che Triton ci permette di fare”. Così la cancelliera Angela Merkel al termine del vertice Ue. “Siamo pronti a sostenere l’Italia ma la registrazione dei rifugiati deve essere fatta in modo adeguato secondo regole Ue”. Merkel ha aggiunto che “Svezia, Germania e Francia da sole accolgono il 75% dei rifugiati”.

Cameron: “Da noi mezzi ma non migranti in Gb” Il premier David Cameron arrivando a Bruxelles ha fatto sapere che “la Gran Bretagna offre uno dei pezzi forti della Royal Navy, la nave portaelicotteri Bulwark, tre elicotteri e due pattugliatori” ma a condizione “che le persone salvate saranno portate nel Paese sicuro più vicino, probabilmente in Italia, e che non chiederanno asilo nel Regno Unito”.

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Hollande: “In Libia riparare errori del passato” “Il caos in Libia” è al centro del problema dell’immigrazione e “se il mondo resta indifferente” non basteranno mezzi e interventi europei per risolverlo, quindi “ci si deve chiedere perché dopo l’operazione in Libia non si è fatto nulla”, ha detto il presidente francese, Francois Hollande, aggiungendo – con una implicita critica al suo predecessore Nicolas Sarkozy – che “in Libia si devono riparare gli errori di ieri”. – See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Vertice-Ue-Renzi-Sono-ottimista-finalmente-qualcosa-cambiato-029f5daf-806b-4d1b-8181-9757cef67518.html

La Germania. La marina tedesca potrebbe partecipare in breve tempo con tre navi alle operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo di fronte alle coste italiane. Lo ha scritto l’agenzia Dpa citando fonti militari tedesche. Berlino si è offerta di inviare in direzione dell’Italia la nave di sostegno ‘Berlino’ e le fregate ‘Karlsruhe’ e ‘Hessen’, attualmente impegnate a vigilare le acque di fronte al corno d’Africa in operazioni anti-pirateria.
Le navi potrebbero raggiungere la meta in 5 giorni

Vertice a quattro prima dell’inizio del summit Ue dedicato all’immigrazione, tra Renzi, Merkel, Cameron e Hollande.

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I leader dei 28 hanno osservato un minuto di silenzio in ricordo dei migranti morti nel Mediterraneo, all’inizio del vertice straordinario sull’immigrazione.

Anche Matteo Renzi parteciperà al vertice straordinario dell’Ue in programma oggi pomeriggio, 23 aprile 2015, che avrà come tema dell’immigrazione. L’Unione Europea presenterà il piano militare in 13 punti che, secondo le prime indiscrezioni, con “azioni chirurgiche, molto precise, per distruggere i barconi prima del loro utilizzo”.

Secondo alcune fonti, già trapelate in mattinata, l’operazione di Politica europea di sicurezza e difesa comune (Pesd) che darà mandato all’Alto rappresentante Federica Mogherini, “non si sarà una guerra, ma si tratterà di azioni mirate, molto precise, per distruggere i barconi prima del loro utilizzo, sulla base di informazioni di intelligence in possesso dell’Italia”.

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Ue a Mogherini: si prepari subito l’operazione. Nelle prime bozze è stato sottolineato: “L’Alto rappresentante è immediatamente invitata ad iniziare le preparazioni per una possibile operazione Pesd per identificare, catturare e distruggere le imbarcazioni prima che siano utilizzate dai trafficanti, secondo le leggi internazionali”.

Ue: prendere sul serio le proposte di Renzi. “Non si può risultare credibili se non si prende sul serio la proposta del premier Matteo Renzi di distruggere i barconi dei trafficanti prima dell’utilizzo. Le vedute del presidente del consiglio europeo Donald Tusk sono molto vicine a quelle di Renzi. Questa è un’area su cui i nostri sforzi sono concentrati”, hanno spiegato fonti europee altamente qualificate. Saranno i servizi di Federica Mogherini, da qui al prossimo vertice di giugno, a mettere a punto una strategia legale per sciogliere i nodi giuridici ed individuare la forma per la copertura delle Nazioni Unite, che sarà necessaria, dato che l’operazione sarà fatta lungo le coste della Libia.

Ue, nessuna guerra: sarà operazione con mezzi aerei e navali. Su un punto però sono tutti d’accordo: le azioni mirate contro gli scafisti non si tramuteranno in una guerra in Libia. Su questo aspetto i rappresentanti dell’Ue sono stati già chiari e hanno chiesto di non speculare. L’operazione si condurrà con mezzi aerei e navali.

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Ue, distruggere il business dei trafficanti. Uno dei punti cardine del summit, è l’impegno che prenderanno oggi i 28 paesi membri dell’Unione a “distruggere il modello di business” dei trafficanti. L’intento sarà quello di “rendere la loro vita impossibile”. Per questo si parlerà anche del ruolo di Europol “per la rimozione da Internet dei contenuti e dei materiali che i trafficanti utilizzano per attrarre i migranti”. Quanto a Frontex, c’è un accordo su almeno un raddoppio dei mezzi e delle risorse per Triton, per 2015 e 2016. Il budget dovrebbe così passare da tre a sei milioni al mese.

Ue, mandato immutato: controllo delle frontiere. La mission rimarrà uguale a quella portata avanti fino adesso: controllo delle frontiere, come previsto dal piano in dieci punti presentato dal commissario Ue Dimitris Avramopoulos. E’ invece sparito, seppure in un primo momento contenuta nel documento della Commissione, il tema dell’allargamento del raggio d’azione, oltre le trenta miglia, per Triton che avrebbe permesso una maggiore prontezza dei mezzi nelle operazioni di ricerca e salvataggio, questo per i timori di un “pull factor” (fattore richiamo dei migranti) della stragrande maggioranza dei Paesi, da Nord a Sud, in modo trasversale.

Regno Unito, Norvegia e Belgio: sì a questa operazione. Il piano è stato inviato già a tutti i governi dei paesi dell’Ue. Secondo fonti europee sono già cinque quelli che hanno risposto positivamente, tra questi Regno Unito, Norvegia e Belgio.

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