La Tav al banco degli imputati del Tribunale permanente dei popoli

Il Tav Torino-Lione e il sistema europeo delle grandi opere sarà processato a nella Fabbrica delle E del capoluogo piemontese dal 5 al 8 novembre 2015

La Tav al banco degli imputati del Tribunale permanente dei popoli
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29 Ottobre 2015 - 14.55


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Al via il processo alla Torino-Lione da parte del Tribunale Permanente dei Popoli, che esaminerà in seduta pubblica il caso del progetto della nuova linea ferroviaria a seguito di un esposto presentato nel 2014 dall’associazione Controsservatorio Valsusa, presieduta dall’ex magistrato ed ex membro del Csm Livio Pepino, e sostenuto da migliaia di cittadini e di decine di enti e personalità di tutto il mondo.

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L’8 novembre, la sentenza. Le sessioni del Tribunale si svolgeranno a Torino alla Fabbrica delle ‘e’, in corso Trapani. L’ora x sarà l’8 novembre quando la sentenza sarà pronunciata alle ore 16 presso il Teatro Magnetto, ad Almese (provincia di Torino).

Il Tribunale. Il TPP è un tribunale di opinione composto da giudici volontari che interviene laddove “le legislazioni nazionali ed internazionali non difendono il diritto dei popoli”. A Torino il collegio sarà formato da dieci giudici di sette nazionalità differenti.

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Sotto accusa. Si darà il via lunedì 2 novembre, alle 11.30 nella sede di Pro Natura in via Pastrengo 13 a Torino. Saranno presenti alla conferenza stampa: Livio Pepino, Controsservatorio Valsusa; Alberto Perino, movimento No Tav; Emilio Chiaberto, sindaco di Villar Focchiardo; Mauro Marinari, sindaco di Rivalta; Emilio Delmastro, Pro Natura; Paolo Prieri, Forum Grandi opere inutili e imposte. I soggetti sotto accusa nel processo al Tav sono enti e società costituiti per la promozione e attuazione del progetto Torino-Lione, il Governo italiano, alcuni funzionari preposti alla sua realizzazione, la Commissione Petizioni del Parlamento europeo ed il coordinatore del Corridoio Mediterraneo designato dalla Commissione Europea nell’ambito delle infrastrutture europee di trasporto.

L’organismo si occuperà anche di altre opere sotto accusa in Europa: dall’Inghilterra alla Romania. Infatti oltre alla Torino-Lione, il TPP esaminerà altri casi di “violazione dei diritti democratici dei cittadini in cui governi e istituzioni impongono ai territori la realizzazione di cosiddette ‘grandi opere’ che impattano pesantemente sui bilanci pubblici, sull’ambiente, sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini”.
Il TTP ascolterà testimonianze riguardo al sistema delle Grandi Opere Inutili e Imposte attraverso gli esempi del Mose di Venezia, del Muos di Niscemi, del sottoattraversamento ferroviario a Firenze, dell’aeroporto di Notre-Dame-des-Landes (Fr), delle linee ferroviarie ad alta velocità HS2 (UK) e nei Paesi Baschi (Fr e Es), della nuova stazione di Stoccarda (De), della miniera d’oro a Rosia Montana (Ro) ed di altri casi in 3Europa e in Messico. Le lingue ufficiali del processo saranno l’italiano, lo spagnolo ed il francese.

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