Il Papa: la rigidità dei confessori è un danno per la fede

Bergoglio si rivolge direttamente a chi della Chiesa ha fatto la propria missione.

Il Papa: la rigidità dei confessori è un danno per la fede
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9 Febbraio 2016 - 17.36


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Papa Francesco è tornato a parlare direttamente con preti, religiosi e missionari della Chiesa. “In questo ministero siete chiamati ad esprimere la maternità della Chiesa. Non possiamo correre il rischio – ha spiegato – che un penitente non percepisca la presenza materna della Chiesa che lo accoglie e lo ama”.

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“Se venisse meno questa percezione, a causa della nostra rigidità – ha aggiunto -, sarebbe un danno grave in primo luogo per la fede stessa”. “Noi invece – ha proseguito Bergoglio – siamo chiamati ad essere espressione viva della Chiesa che come madre accoglie chiunque si accosta a lei, sapendo che attraverso di lei si e’ inseriti in Cristo”.

“Entrando nel confessionale – ha raccomandato -, ricordiamoci sempre che è Cristo che accoglie, è Cristo che ascolta, è Cristo che perdona, è Cristo che dona la pace. Noi siamo suoi ministri; e per primi abbiamo sempre bisogno di essere perdonati da Lui”. Pertanto, “qualunque sia il peccato che viene confessato, ogni missionario è chiamato a ricordare la propria esistenza di peccatore e a porsi umilmente come ‘canale’ della misericordia di Dio”.

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