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“A Roma in questi giorni centinaia di migranti sono lasciati in condizioni disumane sulla strada. Le istituzioni non rimangano immobili.” La denuncia arriva da Medici per i Diritti Umani (MEDU). Non solo. Per ” giovani uomini, donne, ragazze incinte” l’unico luogo sicuro e di rifugio è l’ex Baobab. Ovvero, quello che ne rimane. A via Cupa i volontaridi Baobab Experience hanno allestito un punto accoglienza provvisorio e arrangiato.
Ecco il comunicato sul profilo facebook del Medu:
A #ROMA IN QUESTI GIORNI CENTINAIA DI #MIGRANTI LASCIATI IN CONDIZIONI DISUMANE SULLA STRADA. LE ISTITUZIONI NON RIMANGANO IMMOBILI.
In queste ore a Roma centinaia di migranti vulnerabili in arrivo dal Corno d’Africa sono lasciati in condizioni disumane. Unico rifugio la strada di Via Cupa nei pressi dell’ex centro #Baobab. Si tratta di giovani uomini, donne, ragazze incinte arrivati da pochi giorni nel nostro Paese dopo un viaggio drammatico che a Roma non trovano nessun tipo di accoglienza istituzionale. Centinaia di persone costrette a dormire letteralmente sull’asfalto in condizioni igienico-sanitarie critiche. L’unica assistenza arriva dai cittadini e dai volontari di Baobab Experience mentre la clinica mobile e gli operatori di Medici per i Diritti Umani (MEDU) continuano a fornire prima assistenza medica.
E’ una vergogna per la città di Roma lasciare degli esseri umani in queste condizioni. L’unico intervento delle istituzioni di un mese fa – lo sgombero del presidio umanitario al Verano senza soluzioni alternative – non ha fatto che aggravare la situazione. Poi l’immobilismo più totale.
E’ una vergogna per la città di Roma lasciare degli esseri umani in queste condizioni. L’unico intervento delle istituzioni di un mese fa – lo sgombero del presidio umanitario al Verano senza soluzioni alternative – non ha fatto che aggravare la situazione. Poi l’immobilismo più totale.
MEDU chiede alla Sindaca Raggi, al Ministero dell’Interno e alla Regione Lazio di approntare misure immediate e civili di accoglienza per i gruppi di migranti più vulnerabili nella città di Roma, al pari di quanto avviene in altre città italiane ed europee. Non farlo è omissione di soccorso oltre che una sconfitta civile ed etica per la capitale d’Italia.