Sicilia, ecco i nomi di chi tenta l'ennesimo condono degli abusi

Da anni va avanti l'opera di chi vuole ultimare lo scempio della costa siciliana. Questi gli esponenti politici che hanno firmato l'ennesimo emendamento per un condono edilizio vergognoso

Sulle spiagge siciliane
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30 Luglio 2016 - 18.55


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Quelli che vogliono riprendere e ultimare lo scempio della costa siciliana hanno un nome e un cognopme e siedono a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. Stavolta, la proposta avanzata dall’ex sindaco di Trapani Girolamo Fazio (ex Forza Italia e ora appartenente al Gruppo Misto dell’Ars) è arrivata in Aula, il rischio c’è ed è grave. A questo punto, la possibilità che venga approvata una devastante modifica ad una legge è concreta, anche grazie agli esponenti di Area popolare, che sono pronti a sostenere il provvedimento.

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L’emendamento bipartisan, infatti, porta anche la firma di esponenti della maggioranza dell’aula: i deputati dell’Udc Marco Forzese, Orazio Ragusa e Gaetano Cani, i parlamentari dell’Ncd Piero Alongi, Nino Germanà e Enzo Fontana e anche di un esponente del gruppo Sicilia Democratica, Salvatore Giuffrida. L’obiettivo è un nuovo condono edilizio. Unh primo assalto alla legalità lungo la costa era stato fermato alcune settimane addietro. La minaccia torna è si presenta con maggiore arroganza. interviene il ministro Galletti:“Siamo pronti ad impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale ogni legge che permetta condoni edilizi”.  L’appuntamento è per martedì, quando l’Assemblea Regionale voterà l’ emendamento alla legge sull’edilizia che riammette al condono tutte le case che, tra il 1976 e il 1985 furono realizzate a meno di 150 metri dal mare.

La proposta di modifica alla legge, in realtà, era già stata presentata qualche mese fa in commissione Ambiente. In quell’occasione la dura opposizione della maggioranza della Quarta commissione era riuscita a bloccare il tentativo di condono.

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La situazione, dunque, è questa. Da una parte sindaci come quello di Licata che, in esecuzione di sentenze della magistratura, ordinano l’abbattimento degli abusi e pagano personalmente, dall’altra parlamentari che stanno con chi ha edificato in disprezzo della legge e che con il condono sarebbero premiati per non aver rispettato la legge.

“In Sicilia – ha detto il ministro dell’Ambiente – si sta tentando un colpo di spugna su decenni di abusivismo edilizio che deturpa l’ambiente costiero mettendo a rischio i cittadini. Una cosa è chiara: se passerà quella norma non solo ricorreremo alla Consulta, ma useremo ogni strumento legislativo in nostro possesso per evitare che in attesa della sua pronuncia si verifichino scorribande indiscriminate”.

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