Sessanta persone sono state ammazzate stanotte in un carcere yemenita in seguito ai raid della coalizione a guida saudita. Nella notte del 29 ottobre il bombardamento ha colpito un carcere vicino alla città portuale di Hodeidah, ad ovest del paese. Sessanta degli ottantaquattro detenuti presenti nella struttura hanno perso la vita nell’attacco. Il carcere si trova nel distretto al Zaydiyah, in un’area controllata dai ribelli houthi. La coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita, appoggia sanguinosamente il governo yemenita contro i ribelli houthi, non ha ancora commentato l’attacco.
Intanto il presidente dello Yemen, Abd Rabbo Mansour Hadi, ha rifiutato la bozza della proposta di pace presentatagli dall’inviato delle Nazioni Unite Ismail Ould Cheikh. Hadi ha ricevuto il diplomatico africano, ma non ha accettato la proposta consegnatagli, i cui contenuti non sono stati ancora resi pubblici. Secondo alcune fonti, tuttavia, nella bozza di accordo sarebbe prevista l’esclusione di Hadi dal potere.
In precedenza, almeno 17 civili erano rimasti uccisi nella provincia di Taiz nel sud-ovest dello Yemen da raid della coalizione a guida saudita che hanno distrutto un’abitazione. L’attacco ha colpito una casa nel quartiere di al-Salw, in un’area di Taiz dove i ribelli houthi e le forze governative sostenute dalla coalizione si stanno scontrando per il controllo della zona. Taiz è la terza maggiore città dello Yemen con circa 300mila abitanti.