Ancora morte nel Mediterraneo: almeno 239 persone sono disperse dopo il naufragio di due barconi al largo delle coste della Libia. A riferirlo è stata in un tweet Carlotta Sami, portavoce dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). La notizia, ha spiegato la portavoce, è stata confermata da due sopravvissuti che ora si trovano a Lampedusa.
Ieri intanto erano stati recuperati 12 cadaveri. Stanno inoltre proseguono i salvataggi a largo del canale di Sicilia: con le buone condizioni atmosferiche e del mare si sono intensificati nelle ultime ore i viaggi della speranza che dalle coste dell’Africa porta su imbarcazioni di fortuna i migranti verso le coste europee. Le navi dell’ong Moas hanno salvato 316 migranti. Responder ha preso a bordo 178 persone da due gommoni. Phoenix altri 138 profughi che all’equipaggio hanno raccontato di avere lasciato Sabrata ieri sera alle 22 e di essere rimasti per sette ore in mare alla deriva.
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Ancora sbarchi inoltre sulle coste della Sardegna. Dopo i 27 arrivati ieri, questa mattina i carabinieri hanno bloccato 26 cittadini algerini, arrivati sulla spiaggia di Porto Pino nel Comune di Sant’Anna Arresi e a Sant’Antioco, a Maladroxia, sulla costa sud occidentale della Sardegna. Secondo quanto ricostruito dai militari della Compagnia di Carbonia, 17 migranti sono arrivati durante la notte a Porto Pino, hanno dormito in spiaggia nell’area del poligono militare di Teulada e all’alba si sono incamminati verso il paese dove sono poi stati fermati dai carabinieri. Il secondo sbarco questa mattina intorno alle 7, a Maladroxia. Una residente ha chiamato il 112 segnalando la presenza di nove migranti vicino ad un bar. Tutti gli algerini, una volta visitati e identificati, saranno trasferiti nei centri di accoglienza.
E nei naufragi di questi giorni è morta nel Mediterraneo anche una promessa del calcio mondiale, Fatim Jawara, portiere della nazionale femminile del Gambia.