Il referendum arriva in Antartide: ecco come si vota tra i ghiacci

I 35 ricercatori e logistici del Pnra si trovano in missione per più di tre mesi e sono considerati italiani residenti temporaneamente all’estero.

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21 Novembre 2016 - 18.58


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Il seggio dove proprio non te lo aspetti. Il referendum Costituzionale italiano sbarca in Antartide. Esì, perchè 35 ricercatori e logistici del Pnra, il Programma nazionale di ricerca in Antartide finanziato dal Miur con il coordinamento scientifico del Cnr e logistico dell’Enea hanno manifestato la volontà di votare. E al dovere civico non si comanda. 

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Si è mossa così la macchina diplomatica, nonchè logistica per adempiere al diritto di voto. 

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Ieri sono state consegne le schede elettorali presso la Mario Zucchelli Station-Mzs a Terranova, nella Baia di Ross, mentre nei giorni scorsi hanno votato i colleghi della base italo-francese di Concordia, sul plateau antartico, e quelli impegnati a Talos Dome nella traversa mobile a cui tocca il compito di identificare il luogo del prossimo carotaggio glaciale.

La spiegazione. “I colleghi che si trovano in missione in Antartide per più di tre mesi sono considerati italiani residenti temporaneamente all’estero: 35 di loro hanno fatto richiesta ai Comuni di residenza di esercitare il diritto elettorale attivo come previsto dalla legge”, spiega il responsabile dell’Unità tecnica Antartide dell’Enea, Vincenzo Cincotti. “Poiché l’Antartide è una zona extraterritoriale senza sovranità nazionale, è l’ambasciata italiana in Nuova Zelanda ad assolvere ai compiti di raccolta e spedizione in Italia: noi, come Pnra, ci siamo quindi assunti il compito di recapitare personalmente le schede ai colleghi e di riportarle alla nostra sede diplomatica di Wellington”.

“Si è trattato di un momento significativo, penso sia importante che anche chi lavora a oltre 15 mila chilometri da casa possa esercitare questo diritto, è un modo per sentirci più vicini e legati al nostro Paese”, commenta Matteo Fusetti, uno dei due medici della Base Mario Zucchelli.

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La vita della base, dopo il voto, è ripresa come di consueto. Anche la domenica e nei giorni festivi, infatti, il lavoro dei ricercatori e dei logistici in Antartide non si ferma mai del tutto. Tra le attività di studio attualmente in corso, che impegnano tra gli altri ricercatori di Cnr, Enea e di altri Enti di ricerca e Università, quella sulla catena alimentare della fauna antartica legata alla recente istituzione dell’area marina protetta di Ross, la più grande del mondo, e quelle sulle complesse dinamiche glaciali antartiche e il loro rapporto con i cambiamenti climatici globali.

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Il Voto Antartide from Globalist on Vimeo.

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