Il Papa, ricevendo il Corpo diplomatico, si è rivolto a tutti i leader del mondo, sia religiosi che politici, in una lotta comune, quella contro “terrorismo fondamentalista, frutto di una grave miseria spirituale” e “spesso” “di una notevole povertà sociale”.
Potrà essere “sconfitto solo con il contributo” dei leader religiosi e politici”: i primi trasmettano valori religiosi che non contrappongano “timore di Dio e amore del prossimo”, i secondi garantiscano libertà religiosa, ha spiegato il Papa.
Il terrorismo fondamentalista – ha aggiunto Papa Francesco – è frutto di una grave miseria spirituale, alla quale è sovente connessa anche una notevole povertà sociale”. “A chi governa compete – ha sottolineato Bergoglio – la responsabilità di evitare che si formino quelle condizioni che divengono terreno fertile per il fondamentalismo”. Bergoglio ha anche parlato del Medio Oriente auspicando che fra israeliani e palestinesi si giunga a una soluzione per la pacifica coesistenza di due Stati. “Nessun conflitto – ha poi concluso – può diventare una abitudine dalla quale sembra quasi che non ci si riesca a separare”.