Nel corso della sua rassegna stampa, Fiorello si è soffermato sulla vignetta: “Fortuna che ci siete voi di Charlie – ha detto con sarcasmo – Non dico niente, ma io sto già aspettando il primo italiano, i primi comici nicchiati che diranno ‘è satira, bisogna rispettare il diritto di satira, la satira è sacrosanta e deve far indignare…’”.
Quindi Fiorello dice: “Io una riflessione ce l’avrei: a’ pezzi de merda! – ha urlato tra gli applausi del pubblico – Sono populista e demagogico, ma anche io ho la libertà di dire ciò che voglio. Ma non glielo dico ‘pezzi di merda’. Sennò la merda potrebbe offendersi”.
Anche dopo il terremoto di Amatrice, la rivista satirica francese si era dilettata con una vignetta che raffigurava una “lasagna di corpi e macerie”, rivendicando anche in quell’occasione il diritto di satira.
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