Tangenti su protesi, l'ortopedico si beava: faccia causa, tanto ho l'assicurazione

Norberto Confalonieri, arrestato ieri per corruzione, turbativa d'asta e lesioni, ride quando racconta di suo paziente al lastrico a causa delle operazioni.

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24 Marzo 2017 - 22.22


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“Faccia causa, cosa deve fare, c’ho l’assicurazione per fortuna, ho ancora l’assicurazione”. E’ il 10 aprile scorso e Norberto Confalonieri, il primario di ortopedia del Cto-Pini di Milano finito ieri agli arresti domiciliari per corruzione, turbativa d’asta e lesioni personali aggravate, ride quando racconta a un collega il caso di un suo paziente da lui operato al ginocchio e poi colpito da un’infezione post-operatoria. L’uomo, costretto a sottoporsi ad altri tre interventi chirurgici presso cliniche private per un costo complessivo di 33 mila euro, chiama l’ortopedico al telefono e si sfoga con lui: “Per evitare di aspettare nove mesi perché altrimenti l’infezione sarebbe andata avanti ho dovuto pagare di tasca mia. Ripeto: sono senza lavoro, senza casa, con 35 mila euro di debiti, io mi suicidio”.

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Così, pochi giorni dopo, Confalonieri racconta tutto a un collega. In un’intercettazione telefonica contenuta nelle annotazioni di polizia giudiziaria che fanno parte degli atti di indagine, afferma che il paziente “deve aver perso il lavoro” e “probabilmente vuole farmi causa”. Poi ammette: “Ho rischiato, ho rischiato perchè lui aveva una subanchilosi… è chiaro che abbiamo rischiato perchè lì magari c’era un focolaio di osteomelite.. comunque un bel casino, va bè amen, cosa devo fare verrò mollato dall’assicurazione prima o poi”.

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