Consueta celebrazione all’Altare della Patria, per il 72esimo Anniversario della Liberazione. A partecipare alla celebrazione del 25 aprile, il premier Paolo Gentiloni assieme alle più alte cariche dello Stato, compreso il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Gentiloni è poi andato al mausoleo delle Fosse Ardeatine per la deposizione di una corona d’alloro del Governo. Mattarella ha detto: “Mai più fascismo, mai più guerra”.
“Vi furono uomini liberi che sbarcarono nell’Italia occupata e versarono il loro sangue anche per la nostra libertà. A questi caduti rivolgiamo un pensiero riconoscente. Il loro sangue è quello dei nostri fratelli. Tra questi non possiamo dimenticare i 5000 volontari della Brigata Ebraica, italiani e non, giunti dalla Palestina per combattere con il loro vessillo in Toscana e in Emilia-Romagna”, ha affermato, tra gli applausi, il presidente della Repubblica, intervenendo al Teatro Comunale di Carpi.
“Oggi – senza odio né rancore, ma con partecipazione viva e convinta – ricordiamo” la Resistenza, ha aggiunto Mattarella intervenendo al Teatro Comunale di Carpi. “In tante famiglie italiane c’è una storia, grande o piccola, di eroismo. Perché lo facevano? Coraggio, ideologia, principi morali, senso del dovere, disillusione, pietas umana, senso comune… Tante e diverse furono le storie, tante e diverse le motivazioni. L’insieme di tutte queste fu la Resistenza”, aggiunge.
Quest’anno la giornata che celebra la Liberazione è stata preceduta, a Roma, da molte polemiche: nella Capitale, infatti, ci saranno due celebrazioni dell’Anpi e della Brigata Ebraica, che non parteciperà al corteo ma terrà una sua iniziativa.
Comunità ebraica: storia è qui. Davanti a una platea di circa 200 persone con bandiere israeliane, americane e inglesi, il vicepresidente della comunità Ruben Della Rocca ha detto: “La storia è qui, tutto il resto sono menzogne”. E il rabbino capo Riccardo Di Segni ha aggiunto: “Il terrorismo che in quersti anni sta devastando l’Europa ha avuto una scuola importante e noi sappiamo qual è” (quello palestinese, ndr). Ma si è anche augurato che “il prossimo anno si torni a manifestare tutti insieme”. E alla fine della manifestazione tutti hanno intonato “Bella ciao”.
Anpi: festa di tutti gli italiani. “Il 25 aprile è la festa di tutte le italiane e gli italiani. Delle loro radici e del loro futuro. Ricordiamo i combattenti per la libertà, i loro sogni di democrazia, uguaglianza e felicità, il portare avanti con coraggio e tenacia la loro speranza di un Paese civile, giusto, solidale”. La ha dichiarato l’Associazione nazionale partigiani d’Italia, in vista della Festa della liberazione di oggi. “Festeggiamo la Costituzione nel 70° anniversario della sua approvazione – ha affermato l’Anpi in una nota-. Quello straordinario lavoro di concordia e responsabilità che condusse alla scrittura delle regole e della sostanza democratica della vita collettiva. Principi e valori realizzati solo in parte se guardiamo alla situazione complessiva dell’Italia dove un diritto elementare, come quello al lavoro, in particolare per i giovani, è disatteso, dove l’attuale modo di far politica per lo più allontana, invece di stimolare e promuovere la partecipazione popolare, dove l’orizzonte antifascista non è ancora pienamente patrimonio dello Stato in ogni sua espressione. Dobbiamo essere uniti e tanti”. Anpi ha spiegato: “A trasmetterci la voglia di essere parte attiva dell’irrimandabile processo di attuazione integrale della Costituzione, di contrasto ai troppi neofascismi che impazzano nelle strade e per il web illudendo una parte delle giovani generazioni, di costruzione di una diffusa e forte cultura del dialogo, della solidarietà, della pace”. “Dobbiamo darci appuntamento per tutti i giorni a venire. Il 25 aprile rappresenti un impegno quotidiano a sentirci una comunità in marcia verso una democrazia realizzata fino in fondo. Con l’entusiasmo e le capacità di ognuno. Buona Liberazione”, conclude l’Anpi.