A Chioggia una spiaggia fascista che inneggia al Ventennio: nessuno interviene

Nello stabilimento pubblico gestito da un fan di Mussolini scritte e immagini del Duce e Ezra Pound

Il fascista Gianni Scarpa proprietario dello stabilimento Punta Canna
Il fascista Gianni Scarpa proprietario dello stabilimento Punta Canna
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9 Luglio 2017 - 10.30


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In Italia ci sono le leggi che vietano non solo la ricostituzione del partito fascista ma anche l’apologia e la propaganda fascista.
Ma evidentemente, quando si tratta di fascisti e fascismo, qualcuno chiude un occhio o anche due troppo facilmente.
Accade in quel di Chioggia in uno stabilimento pubblico chamato “Punta Canna” dove appaiano cartelli come: “Regole: ordine, pulizia, disciplina, severità. Difendere la proprietà sparando a vista ad altezza d’uomo, se non ti piace me ne frego!”. Servizio solo per i clienti… altrimenti manganello sui denti”. Poi frasi di Ezra Pound, braccia al cielo e inni fascisti.
Il proprietario, già noto da tempo alle cronache ma mai sfiorato nemmeno da una multa, si chiama Gianni Scarpa, ha 64 anni ed è di Mirano: “Qui valgono le mie regole”. In passato, le regole prevedevano il divieto di ingresso ai “bambini e ai buzzurri”, ma piano piano Scarpa ha deciso di aprire il lido ai bimbi.
Tutta la spiaggia è costellata da scritte e immagini del Ventennio, compresa la foto di un bambino che dice: “Nonno Benito, per un’Italia onesta e pulita torna in vita”.
Ogni mezz’ora Scarpa intrattiene i bagnanti con discorsi in cui inneggia al Duce, prende a male parole la democrazia e dice: “Voi sapete che io sono per lo sterminio totale dei tossici (alcuni bagnanti sorridono). Di conseguenza penso che è meglio che girino molto al largo da qui. Chi viene qui sa come la penso io… se vuole viene se vuole non viene e io me ne frego… Perché qui dentro voglio gente educata”.

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Fratoianni, sinistra italiana: incredibile uno stabilimento dove si inneggia a Mussolini
“È incredibile che nel nostro Paese nel 2017 ci sia uno stabilimento balneare dedicato a Benito Mussolini, al regime fascista, e dove si esaltano pure le camere a gas. E senza che ci siano state reazioni finora da parte delle autorità del nostro Paese. L’inchiesta odierna di Repubblica purtroppo parla chiaro”. Lo ha affermato Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana.

“Ora – prosegue il segretario di Si – si intervenga senza indugio a partire dalla questura e la Procura della Repubblica di Venezia. E ci aspettiamo anche dal Demanio atto veloci e chiari : è evidente che a questo punto la concessione al camerata gestore deve essere ritirata. Vuole avere il busto di Mussolini? Vuole ricordare un regime sanguinario? Lo faccia al chiuso (ben al chiuso mi raccomando, della sua casa) non sul terreno pubblico. Quelle immagini che abbiamo visto sono un’oltraggio alla memoria delle vittime della shoah e un offesa alle istituzioni democratiche del nostro Paese. Su tutto questo – conclude Fratoianni – chiameremo il governo in Parlamento a chiarire la vicenda”.

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