Quattro novembre, la nuova marcia su Roma. L'Anpi: fermiamo questo scempio

Da tutta Italia arriveranno a Roma, zona Eur, i fascisti di Forza Nuova. Attese decine di contro- manifestazioni.

Roma e l'invasione delle camicie nere
Roma e l'invasione delle camicie nere
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2 Novembre 2017 - 20.26


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Due giorni, mancano due giorni. E nella città di Roma che fu medaglia d’oro alla Resistenza arriveranno da tutta Italia. In questa città che fa i conti con la vergogna degli adesivi di Anna Frank usati per sbefeggiare l’avversario calcistico, con l’ennesimo migrante massacrato, arriveranno i fascisti di Forza Nuova, quelli che il 28 ottobre non hanno potuto marciare sull’Urbe, per divieto del ministero degli Interni.
«No alla manifestazione fascista del 4 novembre, no alle manifestazioni fasciste. Roma è antifascista tutti i giorni. Il 4 novembre i fascisti di Forza Nuova ripropongono la manifestazione della marcia su Roma vietata il 28 ottobre, vestendola con panni diversi legandola con le celebrazioni delle Forze Armate».
Lo sottolinea in una nota la presidenza del comitato provinciale dell’Associazione nazionale partigiani di Roma. «Nel vietare quella manifestazione il ministro degli Interni si è espresso con fermezza sulla impossibilità che quella manifestazione potesse essere autorizzata – prosegue l’Anpi di Roma – Lo stesso sindaco di Roma ha reiterato questa posizione nel corso del convegno indetto dall’Anpi nazionale il 28 ottobre scorso, proclamando Roma “città fieramente antifascista”». «Il fascismo non è un opinione, è un crimine, le manifestazioni fasciste devono essere vietate – conclude l’Anpi – Gli organi preposti facciano il loro dovere istituzionale. In tutte le istituzioni l’antifascismo deve essere un valore fondante, le manifestazioni fasciste siano vietate perché contrarie alla Costituzione, e non per meri motivi di ordine pubblico».
Replica di Forza Nuova su Facebook con decine di condivisioni: “La data del #4novembre tocca un nervo scoperto per i nemici della Patria e del popolo italiano Anpi e compagnia cantante in prima fila, perché, come scrive Alessandro Meluzzi su Il Tempo: “Invece di rendere omaggio alla guerra che ci ha reso popolo, ci vergogniamo”.
A più di un secolo di distanza dalla Vittoria, la dittatura del politicamente corretto dimostra ancora una volta di voler cancellare la storia d’Italia: quella storia che per i patrioti è motivo d’orgoglio, quella storia che, solo se tramandata, potrà preparare il riscatto nazionale per cui ci battiamo da vent’anni. C’è chi si vergogna di essere italiano e marcia per i “migranti” a cui vorrebbe regalare la cittadinanza, noi marciamo per gli italiani. Vi aspetto tutti il 4 novembre, la Patria risorge! Vergogna ai nemici della Patria.

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Il presidio dei camerati è fissato davanti al Palaeur. E sono già in programma decine di contro manifestazioni. L’aria è tesa. E non è casuale che dopo la data della Marcia su Roma, le camicie nere di Roberto Fiore abbiano scelto la data del 4 novembre: è la festa dell’unità nazionale e delle forze armate, anniversario dell’entrata in vigore del cosiddetto armistizio di Villa Giusti del 1918, col quale si fa coincidere convenzionalmente in Italia la fine della Prima guerra mondiale.
Intanto Roma è tappezzata da manifesti “neri”. Non sarà una giornata facile il 4 novembre.

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