Guido Conti, la Total e un suicidio che puzza molto di Petrolio
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Guido Conti, la Total e un suicidio che puzza molto di Petrolio

Smentita l'ipotesi del Rigopiano, si indaga su una telefonata anonima e su un viaggio a Potenza

Il generale Guido Conti
Il generale Guido Conti
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22 Novembre 2017 - 16.34


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di Michele Cecere

E’ davvero plausibile l’ipotesi che il generale della forestale, poi passato nei carabinieri, Guido Conti, si sia tolto la vita per i rimorsi accumulati dopo la tragedia dell’albergo Rigopiano dello scorso gennaio? Il suo corpo è stato rinvenuto nel pomeriggio di venerdì 17 novembre all’interno della Smart della figlia, sulla vecchia provinciale che da Sulmona porta a Pacentro.
58 anni, una lunga e brillante carriera, protagonista di numerose indagini, come quelle sulla  mega discarica di Bussi o sul G8 a L’Aquila o sulla Thyssen di Terni , il generale aveva scritto e pubblicato nell’ottobre 2016 sul suo profilo face book (oscurato un paio di giorni prima della morte) una polemica lettera all’allora premier Matteo Renzi in difesa del Corpo forestale dello Stato, in vista dell’accorpamento con l’Arma dei Carabinieri.: «…a sentirla, giorni fa decretare con animo lieto e, mi consenta, assoluta misconoscenza, lo scioglimento di una istituzione benemerita bisecolare e carica solo di DIGNITA’, abnegazione ed efficienza, mio Padre è morto due volte. Ed insieme a lui decine di migliaia di uomini che nella nostra Missione, perche’ tale e’ lo spirito che ci anima, hanno creduto e credono» scrisse così il generale, pensando al padre, anch’egli forestale. Per poi concludere «Ella sta tagliando l’unica forza di polizia con il bilancio… in pari. Che non costa nulla. E non ha debiti. Al contrario di infinite e voraci partecipate regionali e statali ad esempio, o dei tanti carrozzoni sacche di sperpero e sottopolitica».
“Ho dato fastidio ai colossi, specie nel settore dello smaltimento dei rifiuti, lascio l’Arma con otto anni di anticipo, ma mi hanno fatto una proposta irrinunciabile” aveva dichiarato alla redazione de “Il germe.it” l’11 ottobre, quando lasciò il prestigioso incarico pubblico per firmare un importante contratto che lo legava alla Total in qualità di “Direttore Esecutivo Ambiente e Sostenibilità”, con autorità per tutte le attività italiane del gruppo Total E&p Italia spa, solo un gradino sotto l’amministratore delegato Francois Rafin. “Mi hanno chiamato loro e sanno bene di che pasta sono fatto, sanno che per me la legalità è al primo posto e sanno che conosco bene i meccanismi della legge di settore” aveva puntualizzato il generale ..
Ma cosa lo abbia indotto a prendere servizio in Total lo scorso 1 novembre e a presentare le dimissioni dopo appena due settimane è forse legato alle tre lettere che ha lasciato, del cui contenuto è trapelato finora solo l’accenno alla tragedia di Rigopiano, le cui autorizzazioni rilasciate da Conti erano peraltro collegate alla parte dell’edificio non crollata.
Secondo i parenti, non può essere Rigopiano il motivo del gesto estremo di Conti. “Apprendiamo con immenso dolore come la morte del nostro congiunto sia stata messa in relazione alla tragedia di Rigopiano. Stupisce che questa correlazione sia stata da taluno ipotizzata in assenza di qualsiasi collegamento diretto e indiretto tra l’attività svolta da Guido e le vittime di Rigopiano. Tutto ciò aggiunge dolore al dolore”, ha dichiarato uno dei familiari all’ Ansa.
C’è poi il mistero di una telefonata anonima, con voce criptata e incomprensibile, registrata sulla segreteria telefonica della redazione di “PrimaDaNoi.it”, venerdì 17 alle ore 14.54, quando Guido Conti è già scomparso ma nessuno sa ancora della sua morte. «…ha lasciato la Totàl, la notizia la potete verificare chiamando l’azienda oppure chiamando il generale… arrivederci»
E dunque quello di Conti sembra un nuovo suicidio all’ombra del petrolio, dopo quello di Gianluca Griffa, responsabile del Centro oli Eni di Viggiano, che si uccise nel 2013 lasciando uno scritto in cui dubitava del corretto funzionamento dell’impianto, responsabile dell’inquinamento legato all’inchiesta giudiziaria di Potenza. Interessante è quanto avviene pubblicamente su Facebook tra il 7 e l’8 novembre, quando l’ex-generale riceve le critiche di Giorgio Santoriello, giovane blogger attivista ambientalista lucano, al quale Conti però chiede persino l’amicizia e col quale scambia una serie di considerazioni sulle problematiche ambientali legate alle trivellazioni petrolifere.
Perché, dopo soli quindici giorni, Conti decide di lasciare il nuovo incarico che gli garantirà un ottimo stipendio?.Perchè aveva detto ai parenti che sarebbe andato a Parigi per un corso di formazione, ma quel corso non lo ha mai frequentato?
“Quando Guido è tornato a casa da Potenza, mercoledì scorso, era distrutto, trasformato» dice ora la moglie Anna. Poche ore prima, Conti aveva firmato la lettera di dimissioni nello stabilimento Total di Corleto, appena 48 ore prima di togliersi la vita. 

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