Intercettazioni sul Rigopiano: c'è gente sotto una slavina? Non me ne frega nulla
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Intercettazioni sul Rigopiano: c'è gente sotto una slavina? Non me ne frega nulla

Dalle telefonate intercettate emergono 72 ore di caos, liti tra funzionari, malintesi e luoghi 'raccomandati' da soccorrere prima

Le vittime del Rigopiano
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28 Novembre 2017 - 09.46


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La storia del Rigopiano e dell’emergenza neve e terremoto è ormai, purtroppo, nota.
Ma adesso ci sono le intercettazioni a rendere il quadro ancora più chiaro e dimostrano il caos e la disorganizzazione.
La tragedia dell’hotel spazzato via da una valanga non sta solo nella costruzione di un Centro Benessere in una zona a rischio, avvenuta grazie a compiacenze amministrative. Ma sta anche nella disorganizzazione terribile di quelle ore.
MOlti telefoni – per un’altra inchiesta giudiziaria – erano sotto controllo. Così sono stati ricostruiti i dialoghi.
Ognuno può leggere e farsi la propria opinione.

17 gennaio 2017 Ore 7.58 Claudio Ruffini – ex numero uno dello staff del Presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, ha la responsabilità della distribuzione dei mezzi di soccorso (dagli spalaneve alle turbine) – viene chiamato dal consigliere provinciale di Teramo, Mauro Giovanni Scarpantoni, che gli chiede le turbine per svuotare le strade dalla neve, aggiungendo che loro ne hanno 8 ma che ne servono altre perché la neve è alta già un metro. Ruffini risponde che non può occuparsene lui e che deve chiamare Anas e presidente delle province di L’Aquila e Ascoli Piceno.
Ore 8.07 Ruffini chiama il capo compartimento Anas Abruzzo, Antonio Marasco, che conferma di aver mandato una turbina ad Atri per l’ospedale, e chiede di conoscere la situazione e le esigenze complessive. Ruffini dice di aver bisogno di due, tre turbine almeno per aprire le strade principali. A quel punto Marasco suggerisce di coinvolgere anche l’Anas del Lazio.
Ore 8.11 Ruffini chiama il governatore dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso spiegandogli la situazione: «Mo’ ci penso io», risponde il governatore che chiede di farsi dire dove l’Anas del Lazio dovrà portare le sue turbine.
Ore 8.53 Il sindaco di Crognoleto, Giuseppe D’Alonzo, chiama il responsabile dei mezzi spazzaneve e gli fa presente che questa volta «la situazione va malissimo», che il presidente della Regione non gli risponde a telefono, che aveva parlato con il capo dipartimento dell’Anas per non far chiudere a valle la statale. E dice che hanno problemi con la rete idrica e telefonica e non riescono «più a contattare le persone delle frazioni dei paesi».
Ore 9.39 Il capo dipartimento Anas comunica a Ruffini che una turbina è ad Atri e che sta liberando anche 20 km di provinciale per salire al paese.
Ore 12.16 Ruffini chiede al presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino, dove dovrebbero andare le turbine in arrivo. Di Sabatino risponde che «due arrivano da Anas e una da (Autostrade). Una deve fare la zona Bellante Mosciano, l’altra deve fare Atri, la terza Basciano Bisenti. Ruffini dice che quella della autostrada la potevano mandare ad Atri e che ora lo dirà a Marrone. Di Sabatino ribatte che, secondo lui, chi arriva prima va ad Atri ed il resto di conseguenza».
Ore 12.50 Ruffini viene chiamato dal sindaco di Valle Castellana che gli riferisce di essere in situazione critica: ci sono dei Vigili del fuoco bloccati a Rocca Santa Maria nonché «tre strade provinciali sono bloccate dalle slavine (elenca quattro distinti eventi valanghivi precisandone le località) e dice di aver avvisato la prefettura e chiesto mezzi a Renzo di Sabatino (presidente provincia Teramo, ndr). Ruffini suggerisce di rivolgersi personalmente alla provincia di Ascoli Piceno, e di rivolgersi a Silvio Liberatore eventualmente».
Ore 13.03 Ruffini e Renzo Di Sabatino parlano delle problematiche di Valle Castellana. Di Sabatino si lamenta della prefettura di Teramo e della sua inefficienza. Parlano delle turbine in arrivo,
Ruffini gli dice di fare due accessi ad Atri a quelle delle autostrade. Di Sabatino dice che ad Atri già sta operando una dell’Anas nel frattempo sopraggiunta e che ne sta arrivando una seconda. Discutono di aver dato disposizioni confliggenti (di fatto si stanno per ritrovare così 4 turbine ad Atri) e di Sabatino dice con tono nervoso “dimmi tu dove le devo mandare”».
Ore 13.06 Silvio Liberatore dice a Ruffini che sta predisponendo una nota per attivare l’esercito (spiega che lo deve fare il Prefetto di Teramo e che lo stanno sollecitando in tal senso). Ruffini chiede di Valle Castellana, Liberatore dice che solo una turbina può liberare la strada e chiede se qualcuno la stia inviando.
Ore 13.16 Ruffini viene chiamato da Marianna Di Stefano, segretaria di D’Alfonso, che lo avvisa di avere in linea Igino Lai, direttore di esercizio di Strada dei Parchi, e che D’Alfonso ha detto di aver già parlato con Cesare Ramadori (a.d. di Strada dei Parchi) per farsi dare una fresa che garantisca un accesso ad Atri da Nord. Ruffini, inizialmente perplesso, dice di passargli la telefonata: Lai dice che Ramadori ha detto di chiamarlo, Ruffini dice che gli serve una fresa per Atri, Lai dice che le frese “servono a loro” e che hanno gravi criticità sul Gran Sasso e che se ne dà una a loro poi resta in difficoltà, e che Ramadori aveva detto che invece gli serviva una “lama sgombraneve a spinta” (spazzaneve). Ruffini dice che si informa se va bene e che lo farà chiamare da Monica Di Mattia della provincia di Teramo.
Ore 14.16 Sindaco di Cermignano chiama Ruffini, precisando che lo chiama da un telefono fisso in quanto la rete cellulare non funziona più. Spiega che il comune è senza corrente e non riescono a tenere pulite le strade con i mezzi che hanno a disposizione. Ruffini dice che hanno chiesto una turbina all’autostrada (senza precisare che non è previsto l’impiego in quel comune) e che non ci si può fare molto. Sindaco richiede l’intervento dell’esercito, Ruffini dice che lo deve richiedere la Prefettura e di rivolgersi pertanto al Prefetto anche se “c’è una prefetta che a me sembra più una impiegatuccia di campagna … completamente assente” e chiude dicendo “speriamo, che ti devo dire”».
Ore 18.32 Monica Di Mattia conferma a Ruffini l’avvenuto arrivo delle varie turbine attese e specifica che di una ne hanno perse le tracce da quando un poliziotto vi è salito a bordo e non si è capito dove sia andata. A domanda di Ruffini, Monica dice che a Valle Castellana non sono arrivati e che stanno operando principalmente a servizio di Terna per far riattivare l’energia elettrica ove possibile.
18.01.2017 Claudio Ruffini si è recato in ufficio a Pescara, presso la sede di Viale Bovio, ove è giunto alle ore 9.00 circa
Ore 9.53 Ruffini riceve il seguente sms dal sindaco di Notaresco: “Presidente, non mi altero mai. Sono 4 giorni che siamo soli. Stiamo investendo migliaia di euro con 11 mezzi nostri per pulire le provinciale più Sp553 (ex statale) che sta franando. Per vostre mancanze sto lasciando le mie zone isolate. Con me c’è il comandante dei carabinieri. Mi alternerò. Vi sto scrivendo dentro la ruspa con me presente il comandante dei carabinieri”.
Ore 10.25 Ruffini (a Pescara) è a telefono con Silvia Aloisio (che si trova a L’Aquila) e stanno parlando di questioni d’ufficio quando viene registrata la prima scossa di terremoto (ore 10.25.50 a L’Aquila).
Ore 10.42 Ruffini chiama il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e gli passa Luciano D’Alfonso, che gli chiede notizie su Campotosto e Capitignano (epicentro sisma). Pietrucci dice di essere sul posto. D’Alfonso chiede se ci siano stati crolli, Pietrucci dice di non saperlo e che farà sapere, e spiega che la necessità è di avere turbine per aprire le strade, e aggiunge di aver già parlato con Marasco il quale ha detto di avere pochi mezzi a disposizione (rispetto alle esigenze). D’Alfonso dice che ha bisogno di informazioni certe sulla situazione della diga di Campotosto. Pietrucci dice che per questa ed altre informazioni farà sapere appena possibile.
Ore 10.43 Ruffini chiama Silvio Liberatore e gli chiede informazioni sul sisma (magnitudo ed epicentro). Chiede se siano pervenute segnalazioni di crolli o riguardanti la diga di Campotosto. Liberatore dice che ha assunto l’iniziativa di predisporre una lettera per convocare il Comitato Operativo Regionale. Testualmente: “Io adesso, non so se lo sai, sto facendo una nota per il Presidente per convocare – perchè qua Claudio qua le cose non funzionano più – il Comitato Operativo Regionale per le emergenze, cioè è la struttura che prende in mano l’emergenza quando è di carattere Regionale, con il presidente che lo presiede, con tutti gli enti competenti con potere di decisione.. sto facendo la lettera, ho chiamato Mazzocca e Mazzocca ne ha parlato con il Presidente (in sottofondo si sente D’Alfonso chiedere a Ruffini “chi è” e Ruffini rispondere “è Liberatore .. dice che deve mandare la lettera per istituire il comitato regionale..” e poi rivolto a Liberatore dice “Mandala che la firma subito il Presidente”) .. Liberatore aggiunge: “questa lo presiede lui che poi penso delegherà Mazzocca, ma qua dobbiamo fare un tavolo perchè sennò qua ci scappa il morto e poi.. dove ci sta l’ENEL con quello che decide, l’ANAS con..” Ruffini lo blocca e dice di prepararla subito.
Ore 10.47 Ruffini chiama Antonio Iovino (responsabile del Servizio programmazione attività di Protezione Civile della Regione Abruzzo) e gli chiede dove sia, Iovino dice che si trova a Roma per una riunione. Ruffini passa il telefono a D’Alfonso che ordina a Iovino di fare immediato rientro e che vuole “un report con tutte le situazioni”. Iovino dice di aver parlato con i sindaci della zona di Montereale e “c’è un problema che solo Marasco ci può risolvere: ci serve una turbina che deve liberare le strade provinciali.. almeno questo fallo tu e io consegno le carte e sto ripartendo” D’Alfonso dice che provvederà subito a chiamare Marasco.
Ore 10.56 Pietrucci chiama Ruffini e gli dice che la situazione è grave a Capitignano e Montereale e di riferire a D’Alfonso servono turbine ed esercito e che c’è una situazione critica dovuta alla neve ed al panico nella popolazione.
Ore 11.15 vengono registrare ulteriori due scosse di terremoto nell’aquilano.
Ore 11.24 Pietrucci chiama Ruffini e chiede che gli venga passato D’Alfonso. Ruffini risponde che è impossibilitato in quanto impegnato con altra telefonata. Pietrucci dice di riferire che in occasione delle ultime scosse ci sono stati certamente crolli e ribadisce la richiesta di turbine per liberare le strade e di militari dell’esercito. Ruffini assicura che D’Alfonso ha già parlato con Armani di ANAS e che questi Ha già disposto l’invio di turbine nella zona.
Ore 11.57 Ruffini chiama Antonio Di Marco (Presidente della Provincia di Pescara) e gli dice che deve mettere a disposizione la sala giunta per le 15.30 perché il Presidente (D’Alfonso) coordinerà il Comitato per l’emergenza regionale. Di Marco dice che va bene e che se serve mette a disposizione la Sala dei marmi, Ruffini dice che hanno già scritto sala giunta (nella convocazione). Di Marco aggiunge “Tieni conto che abbiamo problemi molto seri, abbiamo bisogno di turbine, siamo bloccati”. Ruffini dice “Lo so, ma questa è la riunione per questi motivi qua.”
Ore 12.02 Pietrucci richiama Ruffini e gli dice che la situazione nell’Alta Valle dell’Aterno è disastrosa e spiega di crolli e di blocchi stradali, dicendo di trovarsi insieme a Marasco e ribadendo di informare il Presidente.
Ore 12.21 Ruffini chiama Antonio De Crescentis (Presidente Provincia L’Aquila) e gli chiede se può fornire un autista per guidare una turbina. De Crescentis dice che non ha autisti a sufficienza neanche per i propri mezzi. Ruffini chiede l’indicazione di privati disponibili. Si risentiranno.
Ore 12.24 Ruffini chiama Renzo Di Sabatini (Presidente Provincia Teramo) – Durante gli squilli, Ruffini dice a D’Alfonso “Di Marco ha detto che l’autista a costo di prenderlo dal privato lo trova..” – Risponde Di Sabatino e gli chiede autisti per turbine che stanno procurando tramite Strada dei Parchi. Parlano della situazione del Teramano. Ruffini passa il proprio telefono a D’Alfonso e si ripetono le informazioni. Di Sabatino richiede l’intervento dell’esercito e dice “la prefetta non è in grado di gestire la situazione”. D’Alfonso e Di Sabatini parlano di alcune criticità a Atri, Civitella, Castelnuovo, Cellino Attanasio, nella Valfino, Bellante, Isola del Gran Sasso, Rocca Santa Maria e Valle Castellana. D’Alfonso richiede un “quadro veritiero” così da poter inviare l’esercito.
Ore 13.09 Ruffini chiama Carlo Giovani e gli dice che il Presidente intende procedere con la richiesta di stato di emergenza e chiede “cosa deve chiedere ai comuni”. Carlo Giovani risponde che non bisogna chiedere nulla ai comuni, ma le uniche informazioni sono detenute dalla sala operativa ovvero Silvio Liberatore. Ruffini obietta che il Presidente ha detto che vuole chiedere direttamente ai comuni, Carlo Giovani ribadisce più volte che contattare i comuni è addirittura impossibile in quanto diversi di questi sono isolati e bisogna contattare la sala operativa. RUFFINI chiede quali dati debbano chiedere ai comuni, Carlo Giovani ribadisce che gli unici dati li può fornire la sala operativa, affermazione alla quale Ruffini ribatte spazientito “ma se il Presidente vuole assumere questa iniziativa, tu non puoi… lascia perdere la sala operativa.. ” In seguito Ruffini chiede i riferimenti normativi per richiedere lo stato d’emergenza. Ruffini in seguito specifica che la dichiarazione di stato d’emergenza dovrà essere pronta nei prossimi due o tre giorni, non subito. In seguito Carlo Giovani dice che le sole informazioni sono in possesso della Sala Operativa e che non è assolutamente opportuno, al momento, contattare i comuni e aggiunge testualmente “Però, Claudio, sarebbe stato opportuno che il Presidente venisse qui a L’Aquila a fare questa riunione di oggi pomeriggio, qui a L’Aquila.. anzi, no opportuno, assolutamente obbligatorio perché le uniche informazioni che arrivano in maniera disordinatissima dappertutto stanno alla sala operativa, Silvio non verrà a Pescara.. Silvio non verrà a Pescara e non avremo le informazioni che ci servono…“ Ruffini ribatte “Il Presidente ha deciso così … Viene Iovino che si tiene in contatto con coso.. capisci.. “. Carlo Giovani chiude dicendo “Vabbè, non mi riesco a spiegare”.
Ore 13.44 Ruffini e Silvio Liberatore parlano della slavina caduta a Ortolano. Silvio Liberatore dice di aver inviato il soccorso alpino di essere in videoconferenza con “il dipartimento” (nazionale). Ruffini, agitato, dice “lascia perdere la videoconferenza.. dovete salvare le vite umane”. Liberatore ribatte “E quello stiamo facendo! Stiamo organizzando le squadre con loro!”.
Ore 13.51 Silvio Liberatore invia il seguente sms a Ruffini “Squadre Alpini partite o in partenza : 1 squadra di Latina verso Penne, 1 squadra di Rieti verso Campotosto , Montereale, Ortolano, 1 squadra da Roma verso Prefettura Aquila.
Ore 15.01 Ilario Lacchetta, sindaco di Farindola, chiama Claudio Ruffini che non risponde né richiamerà.
Ore 15.21 Ruffini inoltra il seguente sms a Antonio De Crescentis, Renzo Di Sabatino, Antonio Di Marco, Mario Pupillo (rispettivamente presidenti delle province di L’Aquila, Teramo, Pescara, Chieti). “Mi puoi inviare x sms il numero delle frese a turbina in azione sulle strade. Oltre alle frese quali e quanti mezzi sono in azione? Infine quante turbine occorrerebbero ulteriormente?”.
Ore 15.45 Ruffini chiama tale Falone al quale si presenta come “il segretario di D’Alfonso ” e chiede dove si trovi, questo risponde “A Farindola.” Ruffini chiede “A Farindola? Ma non sta andando alla Valle del Salto?” e questi risponde “No, non ancora. Ci andrò domani”. Ruffini dice di attendere perché lo richiamerà subito.
Ore 16.10 viene chiamato dal consigliere regionale Lorenzo Sospiri il quale dice “Mi ha detto D’Alfonso che tu coordini i mezzi che lui ha ottenuto, turbine dall’Anas e dall’autostrade.. che programmi hai fatto con questi mezzi perché io ho due paesi che..” Ruffini risponde che “uno va nella Valfino ed uno nell’area vestina”. Sospiri chiede espressamente il programma del mezzo destinato all’area vestina, Ruffini dice che è a disposizione a Valle del Salto e ancora nessuno è andato a prenderlo e poi verrà coordinato da Di Marco, presidente della Provincia. Sospiri dice “Ha capito che là c’è gente che non risponde più nella case, non sappiamo se è viva o morta”. Ruffini risponde che non è solo lì il problema e che se vuole gli passa il Presidente. Sospiri ribatte “Ma se ho appena finito di parlare con il presidente che mi ha detto di chiamare te” e Ruffini dice “So che deve andare nell’area vestina ma io non conosco le strade della zona di Pescara” e di risentirsi tra un’ora circa. Sospiri chiude dicendo “La gente sta morendo e voi non vi rendete conto”.
Ore 16.26 Sellecchia dice che ha trovato anche il secondo autista e chiede dove deve operare, Ruffini risponde che è la zona “Farindola. Montebello e Villa Celiera”. Sellecchia dice che gli stanno arrivando due frese da Campobasso fornite dal nazionale per andare a controllare la diga di Campotosto, ma lì in realtà ci sono già mezzi e quindi avrebbe pensato di dirottarli altrove. Ruffini dice che allora le due frese in arrivo da Campobasso ne deve portare una “per Pescara” ed un’altra su Teramo e, al tempo stesso, gli deve comunque trovare i due autisti per le due di Strada dei Parchi per mandarle entrambe nel teramano. Sellecchia obietta che devono pensare anche alle zone colpite dal terremoto e che, una volta liberata l’area del cratere, manderebbe i mezzi nella zona di Farindola . Ruffini dice che gli farà sapere.
Ore 20.20 Sellecchia chiama Ruffini e gli passa Marasco che dice di aver preso i mezzi di Strada dei Parchi dicendo che sono inutili al momento perché sono mezzi utili a fare gli allargamenti. Marasco spiega più volte che il mezzo non è idoneo alle attuali emergenze. Marasco dice che servono frese frontali grandi. Ruffini dà la colpa a Sellecchia per il fraintendimento. Marasco ribadisce che i mezzi in questione non servono a nulla e servono solo a impegnare operatori ed esorta a chiedere una fresa frontale grande. Marasco poi esorta a precettare le officine meccaniche a L’Aquila per farle stare aperte notte e giorno per riparare i mezzi guasti.
Ore 20.26 Ruffini chiama Igino Lai e si lamenta perché hanno dato due mezze frese e non frese frontali. Lai dice che questi aveva a disposizione da dare e che erano a disposizione dalla mattina e l’obiezione, se fatta per tempo, avrebbe sortito altro effetto avendo avuto tutto il tempo di trovare il mezzo richiesto. Inoltre, Lai dice che la fresa inviata il giorno precedente ad Atri era una fresa frontale e l’avevano fatta tornare indietro proprio perché troppo grande. Lai ribadisce che i mezzi erano pronti dalla mattina e si stanno ponendo il problema solo adesso e che avrebbero fatto in tempo a modificare i mezzi secondo le esigenze.
Ore 23.31 Ruffini chiama Sandro Sellecchia e dice che il mezzo “deve andare nel Valfino, lo decide D’Alfonso e nessun’altro”. Sellecchia dice “Abbiamo avuto un’emergenza, c’è gente sotto a una slavina” Ruffini risponde “Non se ne frega niente D’Alfonso, queste sono le disposizioni. E’ un problema di D’Alfonso, non è un problema vostro.. ”. Sellecchia dice che ha avute disposizioni da Marasco. Ruffini dice “D’Alfonso domani va a Roma e trasferisce Marasco”. Sellecchia comunica che delle due frese attese da Campobasso ne è stata mandata solo una, e ribadisce che a Ortolano c’è una slavina con delle persone rimaste sotto e stavano andando a liberare la strada lì. Ruffini dice “Io non ne voglio sapere perché adesso D’Afonso darà da matto”. Sellecchia dice che sono stati inviati dal Prefetto, Ruffini dice che D’Alfonso conta più del Prefetto e poi dice “credo che la situazione si farà difficile per Marasco”.
Ore 23.35 Ruffini chiama D’Alfonso dice che da Campobasso è arrivata una sola turbina e “hanno deciso Marasco e company di portarla su Ortolano perchè dice che c’è stata una slavina .. dice che c’è stata una slavina che ha coperto una casa ma credo che problemi di persone, di vite umane, non ce ne stanno.. mi sembra… non lo so esattamente…” D’Alfonso vuole sapere cosa abbia detto Marasco circa il fatto che “decide D’Alfonso” e poi dice che adesso chiamerà Marasco.
Ore 23.56 D’Alfonso chiede la turbina che doveva andare nella zona vestina dove si trovi. Ruffini dice che era la seconda che doveva arrivare da Campobasso e non è arrivata, poi chiarisce cosa è successo con Strada dei Parchi e che alle 11 dovrebbe essere arrivata una a Città Sant’Angelo. Dice di mandarla nell’area vestina.
Ore 08.02 Luciano D’Alfonso chiama “Ruffini e gli chiede di alcuni mezzi (turbine) impiegati nel territorio della provincia di Pescara. Insistendo più volte, esorta Ruffini a “risalire” a dove stia operando il mezzo e a chi “abbia messo becco” sul suo impiego. Ore 08.39 Ruffini invia il seguente sms a Luciano D’Alfonso: “Il mezzo che ieri sera è arrivato dalla Soc Autostrade è stato inviato su disposizione del geometra Della Rovere della Provincia nella zona di Penne a liberare un dializzato (zona Villa Degna). L’operaio della Provincia Iannascoli con cui ho parlato e sta sul posto dice che adesso andranno nella zona di Farindola, Montebello ecc.”. D’Alfonso risponde con un sms dal testo “A penne anche deve andare”.
Ore 08.58 Luciano D’Alfonso chiede a Ruffini di riassumergli le informazioni sul mezzo impiegato da Iannascoli. D’Alfonso chiede dove si trovino gli altri mezzi forniti dalle autostrade. Parlano della situazione di Civitella del Tronto (preme a D’Alfonso e Ruffinj spiega che le esigenze di quel comune non sono risolvibili con i mezzi a disposizione). Si sente squillare un cellulare e D’Alfonso dice a Ruffini di attendere. Si sente D’Alfonso rispondere “Si Vasco, dimmi Vasco…si, si adesso sto costruendo un comunicato che poi faccio firmare e condividere dai sindaci ma non ci sono problemi, dimmi… si… si, si.. ho già detto al Presidente della provincia ed al sindaco.. si si… va bene… no, io ho già stoppato, il presidente della provincia mi ha detto va bene, il sindaco di Farindola mi ha detto va bene.. va bene.. ok.. va bene..” Riprende conversazione con Ruffini e parlano delle turbine in arrivo a Teramo e Ruffini non sa se siano arrivate o meno. D’Alfonso dice che la priorità è liberare la strada d’accesso al centro storico di Civitella.

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